MISANO – Oggi, sabato 23 ottobre 2021, è il giorno in cui ricorrono i 10 anni dalla morte di Marco Simoncelli, avvenuta al secondo giro sul circuito di Sepang (dove lo stesso Sic nel 2008 con il terzo posto si laureava campione del mondo in 250).
Il pilota originario di Cattolica perse il controllo della sua moto e, nel tentativo di non cadere e tornare in traiettoria, attraversò la pista e incrociò la strada di Colin Edwards e Valentino Rossi.
Un ricordo che in questi 10 lunghi anni è rimasto intatto ed è cresciuto, dai murales per le strade, alla Fondazione Marco Simoncelli per arrivare nei circuiti del mondiale con il Sic58 Squadra Corse.
Al Misano World Circuit Marco Simoncelli c’è una curva, la numero 8, che si chiama Curva della Quercia; come succede per la maggior parte dei nomi delle curve nei circuiti, dietro ogni nominativo vi è un significato. Questa curva si chiama così perché una volta, quando nel circuito si girava in senso contrario, lì c’era una quercia.
Ebbene, per ricordare il Sic ieri è stata piantata una nuova e rigogliosa quercia: già al primo round di Misano dello lo scorso settembre, Guido Meda e Mauro Sanchini l’avevano anticipato in telecronaca: “Sarebbe bello ne venisse piantata un’altra, lì dove c’era la prima, per ricordare il Sic“. La quercia è un albero forte quanto semplice, libera e disordinata, proprio com’era Marco.
Una volontà che viene anche dal papà Paolo Simoncelli: “Ha un tronco bello da abbracciare come mio figlio e che ha sulla testa un cespuglio di riccioli belli come quelli di mio figlio“.
Il numero 58, spiccherà sulle tribune del circuito riminese e sarà affiancato dal 46. Inevitabile omaggio a Valentino Rossi, giunto all’ultima gara della carriera su suolo italiano. Infatti dopo 26 stagioni nel Motomondiale, dirà addio alla sua carriera di pilota delle due ruote per dedicarsi alla figlia in arrivo e disputare qualche gara automobilistica.
Il Dottore ha già parlato della mancanza di Marco, uno dei suoi più grandi amici: “Mi manca molto Marco, soprattutto come amico, perché ci siamo divertiti molto insieme. Abbiamo creato l’Academy in suo onore perché è stato il primo pilota che abbiamo aiutato. Non è niente di speciale e sarebbe meglio averlo qui con noi, ma è quello che possiamo fare“.
Fonte foto Twitter – Live Sports