CATANIA – Proseguono le indagini sulla morte violenta di Giuseppe Dell’Arte, il 43enne geometra incensurato assassinato tra giovedì 7 e venerdì 8 ottobre in un garage di via Fiume, nel quartiere Picanello di Catania.
Gli inquirenti stanno ancora cercando di ricostruire le ultime ore dell’uomo, assassinato con diversi colpi di taglierino da una mano attualmente ignota.
Da comprendere, tra i vari aspetti, se a uccidere l’uomo possa essere stata una persona che conoscesse bene la vittima o se il professionista possa essere stato assalito da più individui.
Secondo la pista maggiormente accreditata, Dell’Arte sembrerebbe essere stato ucciso al culmine di una lite, scaturita nel corso di un potenziale incontro “chiarificatore”.
L’uomo si era allontanato da casa – poco distante dal luogo del delitto – nella mattinata di giovedì e il suo mancato rientro aveva allarmato i familiari. Dell’Arte, infatti, era un uomo puntualmente e rispettoso delle sue abitudini.
Quel prolungato ritardo nel rincasare aveva quindi destato più di qualche sospetto. Improvvisamente, poi, la telefonata anonima giunta ai carabinieri che segnalava la presenza di un cadavere.
Da comprendere, inoltre, se l’arnese ritrovato dai militari accanto al corpo di Dell’Arte possa essere stata realmente l’arma utilizzata per l’omicidio. Tante le domande sulla brutale morte del 43enne che attendono di ricevere risposta.
Fonte foto: Facebook – Giuseppe Dell’Arte