SICILIA – In Sicilia il prezzo della benzina ha superato i due euro al litro.
Secondo le statistiche, questo incremento è dovuto all’aumento del costo del petrolio, e non solo, perché da quanto emerge, ci sono dei problemi legati ai diritti che i concessionari autostradali caricano ai gestori delle stazioni di servizio.
“C’è un problema di ‘royalties’ cioè di diritti che i concessionari autostradali caricano ai gestori delle stazioni di servizio – spiega Luciano Parisi, coordinatore regionale di AssoPetroli all’Ansa -. I gestori, che partecipano ad un bando, sono costretti ad aumentare il prezzo di listino alla pompa per assicurarsi quel margine di sostenibilità economica e per mantenere il servizio autostradale“.
A dire il vero, con la liberalizzazione del mercato, la competizione dei prezzi tra compagnie petrolifere e la crisi economica, ha fatto capire agli automobilisti che fare rifornimento in autostrada non è per niente conveniente.
“I volumi di vendita in autostrada si sono abbassati del 60% – aggiunge Parisi -. Le compagnie petrolifere consigliano ogni giorno il prezzo al litro di benzina e gasolio, che si sono quasi allineati, ma per le stazioni di carburante in autostrada i costi sono diventati sempre più insostenibili. I prezzi alla pompa in autostrada scoraggiano chiunque, con il conseguente crollo dei litri erogati ed i gestori sono costretti anche a licenziare. Il settore si è ormai avvitato su se stesso“, conclude.
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