Il Calcio Catania, lo sport e gli insegnamenti. Etnei e Augusta piangono Luigi Conti: “Venivo da un’operazione al cervello, mi hai dato forza”

Il Calcio Catania, lo sport e gli insegnamenti. Etnei e Augusta piangono Luigi Conti: “Venivo da un’operazione al cervello, mi hai dato forza”

CATANIA – Triste risveglio, ieri, per gli appassionati del Calcio Catania, soprattutto per quanto riguarda quelli “più datati”. Per capire cosa si intende con “più datati”, basti pensare che bisogna tornare indietro alla stagione 1947\1948 per ricordare Luigi Conti con indosso la maglia rossazzurra.

Ex portiere, nato a Verona il 29 giugno 1929, ha difeso la porta etnea in Serie C, nell’anno in cui i colori rossazzurri conclusero la stagione al primo posto nel girone T. Non solo Catania, ma anche i pali del Megara Augusta e della Lazio.

Un amore eterno quello di Luigi Conti con la Sicilia, tanto da essere diventato un cittadino augustano praticamente d’adozione. Aveva infatti chiuso la sua carriera calcistica proprio al Megara, decidendo di stabilirsi ad Augusta per il resto della sua vita.

Nella città megarese scopre anche la sua seconda passione, quella del sollevamento pesi, disciplina nella quale ha vinto dei trofei anche in veneranda età. Una vera e propria icona sportiva ad Augusta e non solo, un esempio per tutti gli assidui frequentatori delle palestre.

Non è infatti difficile trovare messaggi di cordoglio, che non solo lo ricordano come un grande uomo, ma che evidenziano la sua forza e tenacia. Un mix incredibile per una persona che non ha mai smesso di lottare e divertirsi neanche oltre i 90 anni.

Toccante in tal senso il ricordo di Salvo; dall’operazione al cervello all’incontro con Gigi (così lo chiamavano affettuosamente i conoscenti). Un anziano maestro, saggio, dal quale prendere esempio per non mollare mai. “Quando sono entrato in palestra per la prima volta venivo da una lunghissima operazione al cervello e non camminavo ancora. Tu eri già un mito“, esordisce “l’allievo”.

Mentre vincevo le mie primissime gare, tu che avevi superato i 95 anni eri ancora lì a gareggiare e a dimostrare a tutti che nella vita le scuse stanno a zero. Mi hai insegnato a non arrendermi mai. Non sei stato solo un’eccellenza dello sport augustano, sei stato e sarai sempre un’eccellenza di uomo“, conclude Salvo.

Fonte foto Facebook – Salvo Cipriano