TRAPANI – È stata riformata la sentenza di primo grado, attraverso i giudici d’appello della Corte dei Conti, con la quale erano stati condannati Fabrizio De Nicola – ex direttore generale dell’Asp di Trapani – e Michele De Maria – ex primo dirigente e avvocato responsabile dell’ufficio affari legali e contenzioso della medesima Asp – a risarcire l’azienda sanitaria di oltre 300mila euro.
La vicenda riguarda i familiari di un paziente morto durante un ricovero nel nosocomio di Pantelleria nel 2007. In primo grado, l’Asp era stata condannata dal Tribunale civile di Marsala a risarcire 482mila euro alla famiglia della vittima. Successivamente la Corte d’Appello di Palermo aveva aumentato il risarcimento portandolo a un milione e 200mila euro.
La Procura contabile, con a capo Gianluca Albo, aveva contestato all’azienda sanitaria il risarcimento dell’intera somma senza defalcare quanto già era stato versato in primo grado. Ben 480mila euro che avevano portato De Nicola e De Maria a processo davanti ai giudici contabili.
Nello specifico, in Appello, l’ex direttore generale Fabrizio De Nicola – difeso dall’avvocato Massimiliano Mangano – è stato assolto da ogni addebito “visto che l’ex direttore – si legge nella sentenza (clicca qui per visionarla) – aveva riposto affidamento sulla correttezza dei conteggi predisposti dal servizio legale, tenuto conto anche delle diverse e assai complesse materie di competenza del direttore generale a cui era costantemente chiamato ad operare“.
L’avvocato De Maria, invece, si è visto diminuire i soldi da risarcire: passati da 207mila euro a 188mila euro. “La responsabilità dell’avvocato De Maria per l’illecito – si legge sempre nella sentenza – non può essere posta in discussione ed è una responsabilità diretta discendente dalla qualifica di responsabile del procedimento che l’avvocato ha assunto con la delibera del 4 novembre del 2014“.
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