SIRACUSA – I bracconieri del mare avevano calato un lunghissimo “palangaro” in mare e potevano fare una strage di pesci in zona “A” , nel cuore dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, la più sottoposta a tutela per la presenza di specie protette, ma per fortuna la Guardia di Finanza ha scongiurato questo danno. È successo la notte scorsa, quando una motovedetta della Guardia di Finanza in perlustrazione nella riserva marina, ha intercettato a mezzo miglio dalla costa il micidiale attrezzo da pesca posizionato in mare evidentemente da poco tanto da non avere ancora catturato alcun pesce. Il palangaro era lungo circa 300 metri e fornito di più di trecento ami, un attrezzo adatto anche per la pesca di specie protette come la cernia bruna sottoposta a speciale tutela.
I militari della sezione operativa navale della Guardia di Finanza diretti dal comandante Marco Re, impegnati nella attività di repressione della pesca di frodo e della relativa economia sommersa, hanno provveduto al recupero e al sequestro penale del palangaro, e comunicato il reato all’autorità giudiziaria.