RAGALNA – I Carabinieri del N.O.E. di Catania, nella prosecuzione delle attività di controllo nel settore delle cave predisposta dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica di Roma, avviata già da diverso tempo nel territorio della Sicilia Orientale e, in particolare, nei Comuni della Provincia di Catania interessati dalle colate laviche, con la collaborazione dei militari della locale Stazione nel corso della scorsa settimana hanno operato il sequestro di una cava abusiva di basalto lavico nel territorio del Comune di Ragalna (CT).
Pur essendo un territorio non interessato da recenti colate laviche dell’Etna, i Carabinieri hanno avuto modo di riscontrare che un’area di circa 2.000 metri quadri sita in contrada Fossa Lupa presentava una particolare caratteristica costituita da una collinetta emergente dal sottosuolo interamente costituita da basalto lavico.
La zona in questione, inserita in un contesto ambientale di tipo rurale-agricolo molto suggestivo, per le sue peculiari caratteristiche è risultata essere inserita nel Piano Paesaggistico della Regione Siciliana con contestuale vincolo paesaggistico-forestale di massima tutela.
Ciò nonostante il proprietario dell’area, in assenza di qualsiasi autorizzazione, ha consentito che la stessa venisse fatta oggetto di scavi abusivi chiaramente miranti all’estrazione non autorizzata del basalto lavico presente sotto l’iniziale strato di terreno vegetale.
Anche in questo caso, dopo numerosi servizi, il N.O.E. Carabinieri ha sorpreso il dipendente di una ditta del luogo operante nel settore movimento terra mentre, a mezzo di un escavatore, effettuava operazioni di sbancamento, chiaramente finalizzati alla successiva asportazione e commercializzazione del materiale estratto.
È scattato l’immediato sequestro della cava abusiva e del mezzo impiegato. Il sequestro è stato successivamente convalidato dall’A.G.
Per i fatti di cui sopra il proprietario dell’area, il titolare della ditta e il dipendente che stava eseguendo gli scavi abusivi sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Catania per l’esecuzione di opere non autorizzate in area sottoposta a vincolo paesaggistico e per le violazioni conseguenti alla mancata comunicazione egli Enti competenti (Comune e Distretto Minerario di Catania) delle attività minerarie condotte in assenza di autorizzazione.