Catania, non un ritiro punitivo a Torre del Grifo

Catania, non un ritiro punitivo a Torre del Grifo

CATANIA – Catania in ritiro. Una decisione che Dario Marcolin ha maturato al termine della partita persa malamente dai rossoazzurri a Brescia. Forte la delusione per il risultato e, soprattutto, per la prestazione che l’ha accompagnato. Il tecnico etneo si aspettava ben altro tipo d’approccio. Tra l’altro dopo una settimana di lavoro proficuo svolto a Torre del Grifo.

Sembrava che il gruppo avesse la concentrazione giusta per affrontare il match dello stadio Rigamonti, invece la squadra non ha dato sul campo le risposte che Marcolin si attendeva. Clima paradossalmente vacanziero, come se il Catania avesse già acquisito la salvezza e fosse legittimato a giochicchiare al cospetto della compagine lombarda.

Sbagliato perché, in questo modo, si è mancato di rispetto a se stessi e, soprattutto, ad una tifoseria che ha già sofferto abbastanza nel corso della stagione. Inoltre il Catania non può ancora dirsi salvo, anche se mancano solo 1 o 2 punti per l’aritmetica permanenza in Serie B.

In vista del confronto casalingo con il Cittadella, avversario sabato pomeriggio  che darà filo da torcere provando a giocarsi le residue speranze di salvezza, Marcolin ha deciso di fare lavorare la squadra in ritiro a Torre del Grifo, blindandola da fattori esterni e ripristinando la massima concentrazione.

Obiettivo, mettere finalmente in cassaforte la salvezza e chiudere il campionato con dignità. Non si tratta di un ritiro punitivo ma è importante ripristinare la giusta tensione all’interno del gruppo. Vietato rilassarsi proprio adesso che il traguardo è vicino. Focus sul presente, il futuro può attendere. Adesso ogni attenzione deve essere rivolta alla gara con il Cittadella.