CATANIA – Lo scontro sulla cartellonistica pubblicitaria e il riordino in materia effettuato dall’amministrazione con un protocollo di intesa con le aziende aveva animato il clima politico nel periodo natalizio.
Il consigliere del Pd Niccolò Notarbartolo, con un’interpellanza, aveva attaccato i punti dell’accordo che avrebbe comportato “la rinuncia all’incasso di 600mila euro di sanzioni” senza alcun riscontro per il Comune.
Difatti erano stati annullati dei verbali già redatti e – secondo il consigliere Notarbartolo – “la deroga alle distanze minime degli impianti rappresenta una gravissima violazione, mettendo a repentaglio l’incolumità dei cittadini in vista di un beneficio per pochissimi imprenditori”.
Dopo uno scontro con Girlando – che aveva bollato come “colossali falsità” le accuse del consigliere riducendo le somme a 32mila euro – è arrivata una sentenza del Cga sull’impiantistica pubblicitaria, prontamente ripresa da Notarbartolo, che è tornato all’attacco con un’altra interpellanza dopo che non è arrivata risposta alla precedente.
L’esponente del Pd denuncia il fatto che anche il Cga “ha bocciato la manovra con cui il Comune ha consentito la permanenza di migliaia di impianti pubblicitari pericolosi e irregolari” e di “essere sceso a patti con gli abusivi”.
Secondo il Cga il Comune non poteva mai “rimettere il contenuto dei proprio provvedimenti a una sorta di negoziazione tra e con gli operatori del settore” e da essa non poteva scaturire “qualunque forma di sanatoria delle pregresse situazioni di illegittimità”.
Quindi il Comune non poteva consentire il mantenimento degli impianti abusivi in posti vietati per legge nonostante l’accordo trovato per il riordino avvenuto con delibera di giunta (la 59 del 2014)?
Di conseguenza Notarbartolo chiede, visto quanto deliberato dal Cga, di annullare tutti i provvedimenti sul tema adottati in merito.
C’è, però, l’ombra di un possibile danno erariale alla luce della sentenza e potrebbero esserci delle cause di risarcimento danni da parte delle ditte concorrenti del settore. Per queste ragioni il consigliere Pd auspica un riordino del settore senza indulgere in “una sorta di negoziazione tra e con gli operatori”.
In serata è arrivata la replica del Comune. Il sindaco Bianco precisa che sono senza fondamento le voci di una presunta messa in mora della sua giunta.
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