CATANIA – Come ogni anno l’1 maggio ha coinciso per la città di Catania con la data di inizio della stagione balneare. Lidi privati e spiagge libere hanno riaperto i battenti riservando agli utenti sorprese più o meno piacevoli.
La Plaja, area della costa catanese che proprio in questo periodo dell’anno dovrebbe rappresentare una delle zone calde dal punto di vista turistico e commerciale, ha (ancora una volta) deluso i catanesi e tolto ai negozianti della zona ogni speranza di incrementare significativamente i propri guadagni.
La situazione pare essere critica soprattutto all’interno delle tre spiagge libere del litorale etneo: proprio qui infatti degrado, sporcizia, mancanza di senso civico e disinteresse sembrano farla da padroni. Dalla sabbia vengono fuori ovunque cicche di sigarette, bottiglie di vetro, buste di plastica e ogni altro genere di rifiuto. La chiusura delle tre spiagge libere nel periodo di tempo compreso tra l’1 settembre ed il 30 aprile fa sì che questa porzione della città resti praticamente tagliata fuori da servizi di controllo e sorveglianza per buona parte dell’anno.
Inoltre, l’hanno già potuto constatare i primi temerari bagnanti recatisi sul posto. In aggiunta al problema della sporcizia, le spiagge sembrano condannate a fare i conti con un’incuria di fondo che ha consegnato all’utenza docce non funzionanti, strutture fatiscenti et similia.
Come già avvenuto negli anni passati, il gruppo “Grande Catania” intende sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alla vicenda e, ovviamente, sollecitare l’amministrazione comunale affinché vengano presto portati a termine i lavori di pulizia e manutenzione delle tre spiagge libere catanesi.
Qualora ciò non dovesse accadere entro una settimana, poco importa che il non raggiungimento dell’obiettivo prefissato possa dipendere da una carenza di fondi o da un vero e proprio disamore per la nostra città, il gruppo procederà organizzando una conferenza stampa proprio sulla sabbia calda, fine e sporca di Catania.