CATANIA – Stamattina la Polizia di Stato ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Catania Sezione del giudice indagini preliminari, a carico dei tre autori, in concorso tra di loro, di rapina: R. C. 35 anni di Catania; F. L. 53 anni di Catania; C. P. R. 47 anni di Catania, tutti e tre pregiudicati.
I fatti criminosi risalgono al pomeriggio del 3 agosto 2020 quando una persona aveva vinto una cospicua somma di denaro in una sala scommesse catanese. Dopo aver incassato in contanti la somma vinta e averla riposta all’interno di una busta, l’uomo si è diretto verso casa. Una volta davanti al proprio portone è stato sorpreso da un individuo con il viso coperto da un casco, che lo ha costretto a consegnarli il denaro.
La vittima, opponendosi, è stata colpita con pugni e calci e quindi costretta a consegnare il proprio portafoglio e la busta contenente la somma poco prima vinta che, sommata ad altro denaro già in suo possesso, ammontava a circa 11mila euro.
Il malvivente, atteso, “in loco”, da un complice a bordo di uno scooter, è scappato per le vie limitrofe facendo perdere le proprie tracce. Dopo aver acquisito la denuncia di patita rapina sporta dal soggetto sopra citato, sono partite le prime indagini. Dalla visione delle immagini del sistema di video-sorveglianza del centro scommesse è stata accertata, al momento del ritiro della vincita, la presenza, nella sala scommesse, di un noto pregiudicato intento a giocare ai video poker proprio nelle vicinanze della cassa.
Costui è successivamente uscito dal centro scommesse in contemporanea con il vincitore delle somme. Analizzando ancora le immagini, è stato possibile identificare un secondo responsabile grazie al fotogramma del suo scooter usato per la fuga e individuato grazie la targa visibile.
Per l’identificazione del terzo rapinatore è stato utile un vistoso tatuaggio al braccio di quest’ultimo, immortalato dalle videocamere di esercizi commerciali e abitazioni della zona, mostrato nell’atto del vano tentativo di nascondere con la mano la targa dello scooter al momento della fuga.
Ulteriori e approfonditi accertamenti di P.G. sui tabulati telefonici, della banca dati e i successivi riscontri sulle utenze telefoniche in uso ai tre soggetti, è stato possibile ricostruire la vicenda nei suoi dettagli e procedere a una loro identificazione certa, quali rapinatori, ciascuno con il proprio ruolo, che avevano agito con spregiudicatezza nei confronti del malcapitato.