Dichiarava un reddito quasi inesistente e gestiva un patrimonio plurimilionario

Dichiarava un reddito quasi inesistente e gestiva un patrimonio plurimilionario

CATANIA – Il suo reddito dichiarato era vicino allo zero mentre la casa, le auto e l’attività commerciali che possedeva avevano  un valore di poco inferiore ai due milioni di euro.

E in poco l’ufficio antimafia della divisione polizia anticrimine della questura etnea ha avviato le indagini scoprendo cosa di nascondeva dietro Francesco Costanzo, il trentaduenne pluripregiudicato vicino al clan mafioso dei “Pillera“.

“La fonte del benessere” è questo il nome del centro massaggi di proprietà del trentaduenne, che si trova nella zona del centro storico di Catania, in realtà era il luogo di ritrovo in cui avvenenti ragazze, alcune minorenni, incontravano i “clienti” per offrire loro massaggi erotici e prestazioni sessuali.

Al momento del sequestro la polizia ha beccato con le “mani nella marmellata” una giovane completamente senza vesti che si preparava a massaggiare il suo cliente.

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Grazie a questa attività insieme con la s.r.l. “ABC Style” il giovane dai primi anni del 2005 fino al dicembre 2014, periodo in cui è stato posto agli arresti domiciliari, è riuscito a creare un patrimonio di grossissima portata.

Sono, infatti, stati sequestrati diversi beni mobili e immobili: un terreno di 500 metri quadrati, due ville con piscina a Mascalucia, un appartamento di cinque vani e due garage nel quartiere di san Giovanni Galermo, una Mercedes Benz insieme con un’altra macchina di grossa cilindrata e uno scooter sh 300 e, proprio per non farsi mancar nulla, conti correnti bancari e postali per un valore di quasi 30 mila euro.

L’uomo era già noto alle forse dell’ordine per il suo coinvolgimento, nel 2009, nell’operazione Castoro che ha smascherato un traffico di stupefacenti che collegava la nostra isola con l’Olanda: in quest’occasione venne condannato a quasi due anni ma patteggiò la pena.