Expo, parte la rivincita della Sicilia

Expo, parte la rivincita della Sicilia

PALERMO – Sembra rientrato l’allarme rosso per la Sicilia all’Expo, dopo le svariate contestazioni per le foto che ritraevano il responsabile del Cluster Sicilia  per il Biomediterraneo, Dario Cartabellotta, con un sacco dell’immondizia ed una pala pronto a rimediare ai danni trovati. 

Non sono stati pochi gli attacchi ricevuti da Dario Cartabellotta, lo stesso presidente Crocetta l’ha accusato di superficialità perchè non si doveva accettare il cluster in quelle condizioni con un palco non totalmente in regola, la connessione WI FI non presente e con i danni fisici delle ultime piogge. In un primo momento la decisione era stata quella di abbandonare la fiera Expo, riscuotere i risarcimenti e chiudere così questa avventura, davanti agli occhi attenti dell’Italia e del mondo con l’accusa “figuraccia della Sicilia”, ma il successivo controattacco del responsabile Dario Carbellotta è stato la pretesa sistemazione del cluster.

Nonostante le avversità e l’annuncio della rinuncia, Dario Cartabellotta c’è ed anche la Sicilia, il cluster forse non sarà nel posto migliore dell’Expo, forse non ha le giuste indicazioni per raggiungerlo… ma c’è e vuole portare alla luce tutte le qualità del Biomediterraneo con il lavoro, durato più di 24 mesi, di chi ci ha sempre creduto come Ornella Laneri, presidente di Confindustria Turismo Sicilia.

L’abbiamo intervistata e Ornelli Laneri ha ben spiegato la sua linea di pensiero affermando che le cause del flop della Sicilia potrebbero essere imputate a molteplici cose, ad esempio la zona del cluster o la scarsa segnaletica per il “Padiglione Italia” riservata agli spettatori. Ma L’Expo, dice sempre la presidente di Confindustria Turismo Sicilia, è molto di più e non si può dare la colpa solo ed esclusivamente a Dario Cartabellotta. 

La presidente di Confindustria Turismo Sicilia, Ornella Laneri, conclude dicendo: “L’abbandono del cluster sarebbe stato una vera debacle  per la  Regione Sicilia. Adesso bisogna ripartire senza polemiche e rendere l’area attraente entro giugno al massimo, così da intercettare i milioni di visitatori in arrivo: è un dovere anche nei confronti dei moltissimi imprenditori che hanno creduto in questo sogno investendo forze e denaro”.