CATANIA – Lo scorso 9 giugno la Procura Distrettuale della Repubblica, gruppo di lavoro specializzato nei reati contro le donne e i minori e vittime vulnerabili, ha delegato la Squadra Mobile – Sezione Reati contro la Persona, per l’esecuzione dell’ordinanza di custodia in carcere.
Quest’ultima è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania, a carico di: P.B.C. di 55 anni; S.F., di 21 anni; S.V.G., di 22 anni; B.A., di 54 anni; S.A., di 65 anni.
I soggetti in questione sono indagati, a vario titolo, dei reati di prostituzione minorile aggravata e di maltrattamenti in forma aggravata contro familiari e conviventi. Il provvedimento restrittivo è stato emesso sulla base di indagini coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania e eseguite dalla Squadra Mobile, in pregiudizio di minori e reati sessuali, avviate da uno spunto investigativo offerto dal Compartimento Polizia Postale Sicilia Orientale a seguito della segnalazione acquisita, relativa a una minorenne dedita al meretricio.
Le progressioni investigative sviluppate dalla Squadra Mobile hanno consentito di individuare la minore in argomento, di 17 anni, la quale, benché fosse incinta, era dedita alla prostituzione in cambio di somme di denaro destinate al pagamento di visite mediche o all’acquisto di generi alimentari.
La minore infatti, aveva lasciato una casa protetta a cui era stata affidata dal Tribunale per i minorenni per andare a vivere con il compagno, da cui aspettava un figlio, e con la madre e sorella di quest’ultimo. Tali condotte sono state favorite, sfruttate e organizzate da P.B.C. e S.V.G., rispettivamente madre e sorella del convivente della minore, le quali tenevano i contatti e organizzavano gli incontri con i clienti, mentre S.F. compagno convivente della minore si è reso responsabile di maltrattamenti fisici e verbali nei confronti della giovane donna nonostante lo stato di gravidanza. Inoltre anche quest’ultimo beneficiava dei proventi che la ragazza riceveva dalla prostituzione.
Le indagini hanno permesso infine d’identificare i clienti sopra menzionati, B.A. e S.A., i quali hanno compiuto, reiteratamente, atti sessuali con la minore in cambio di somme di denaro o generi alimentari sfruttando quindi lo stato di estremo bisogno della minore. Espletate le formalità di rito, tutti gli arrestati sono stati portati in carcere a disposizione del giudice per le indagini preliminari.
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