CATANIA – Proseguono, incessanti, gli sbarchi dei migranti. Le buoni condizioni meteo e del mare hanno consentito di riprendere a pieno regime i viaggi della speranza.
Stamattina a Pozzallo, intorno alle 7, è arrivatala la Phoenix, una nave gestita in collaborazione da Medici senza frontiere e dall’organizzazione privata Moas per effettuare attività di ricerca e soccorso in mare, con 370 i migranti, ma saranno solo in transito. Infatti il centro di accoglienza della città del ragusano è ormai al collasso.
Sono stati fermati tre scafisti di cui uno di nazionalità libica che avrebbero condotto due barconi verso le nostre coste. Intanto il Viminale ha inviato a tutti i prefetti una nuova circolare, esclusi quelli siciliani dal momento che l’isola sopporta il maggior peso dell’ospitalità agli stranieri, in cui si afferma che servono al più presto altri 9mila posti, un centinaio per ogni provincia.
Si prevede una nuova e più equa distribuzione dei migranti in base al numero degli abitanti per regione visto che il 20% del totale si trova in Sicilia.
Il terribile viaggio dei profughi in transito questa mattina a Catania – in totale 194 tra cui 174 uomini, 18 donne e 2 minori – è stato allietato dall’intervento della Caritas che ha fornito loro vestiti, scarpe e la colazione.
E’ stato anche consegnato l’abbigliamento femminile e vestiario per i più piccoli; sbarcati purtroppo anche cinque cadaveri e la procura etnea ha aperto un’inchiesta.
Sembrerebbe che siano circa 40 i migranti, e non solo i cinque già verificati, che avrebbero perso la vita nel Canale di Sicilia. Lo rivela una testimonianza rilasciata a Save the children da alcuni dei 194 sopravvissuti giunti nel porto etneo con il portacontainer Zeran.
Si tratta del terzo intervento straordinario in pochi giorni su richiesta del Comune di Catania dopo l’assistenza ai 27 superstiti del naufragio del 20 aprile ed ai 220 migranti del 23 aprile.
Alle operazioni d’accoglienza hanno partecipato il direttore Caritas, don Piero Galvano, gli operatori Caritas, Salvo Pappalardo e Valentina Calì.
Continua cosi la missione della Caritas che nell’ultimo anno ha intensificato i servizi dei Centri di Ascolto ed i pasti per la mensa dell’Help Center meta di passaggio dei migranti che cercano di lasciare la Sicilia per il Nord Italia. Ogni sera grazie alla collaborazione di numerosi volontari vengono distribuiti tra i 350 ed i 450 pasti anche a fronte di un numero crescente di concittadini che si rivolgono alla Caritas per la mancanza di un lavoro o in emergenza abitativa ed ai quali non viene mai negato aiuto.