BELPASSO – Il blitz dei carabinieri dei giorni scorsi che ha colpito le famiglie mafiose di Belpasso e Paternò, ha svelato un pesante intreccio illegale fatto di falsi braccianti agricoli, estorsioni e summit durante i permessi dal carcere.
La Cgil e la Flai Cgil di Catania, attraverso una nota, si congratulano “con le forze dell’ordine e con la magistratura poiché iniziative di questo tipo, oltre a smontare altri pezzi della criminalità organizzata presente sul territorio, fanno luce sugli appetiti illegali che coinvolgono anche il mondo agricolo“.
“I sindacati inoltre esprimono forte solidarietà e stima all’imprenditore Giuseppe Condorelli che con coraggio e grande valore civico, non si è piegato al pizzo, facendo una grande scelta di libertà“.
Spiegano il segretario generale della Camera del Lavoro di Catania Giacomo Rota e il segretario generale della Catania Pino Mandrà: “La truffa a danno dell’Inps, al fine di fare ottenere indebitamente l’indennità di disoccupazione agricola a falsi braccianti agricoli compiacenti, non colpisce solo gli interessi pubblici ma anche quelli di un mondo, quello dell’agricoltura, dove i braccianti agricoli veri sono ancora in lotta per essere inquadrati correttamente senza cadere nella trappola dello sfruttamento e del lavoro nero“.
“La truffa colpisce parimenti anche i datori di lavoro onesti che devono fare i conti con la crisi della produzione e con la difficoltà di pagare puntualmente e secondo la legge i lavoratori. Il sindacato è grato a chi è impegnato giornalmente a smascherare questo tipo di illecito“, concludono.