Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, attuato dal governo Draghi e volto a determinare gli interventi e gli investimenti in Italia con il supporto dei finanziamenti UE del Recovery Fund, è pronto a riformare anche il processo civile. Nella direzione di una maggiore semplificazione e, dunque, efficienza. Così da porre fine ai tempi morti della giustizia per i quali ogni anno il nostro Paese viene multato dalla stessa UE.
Grazie anche agli interventi predisposti dalla Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, con il PNRR non solo si vuole rimediare ai ritardi processuali, ma si vuole altresì snellire l’arretrato presente nelle aule di Tribunale, soprattutto dopo un anno di stasi e rinvii come quello appena trascorso.
Strumenti alternativi: più potere agli arbitri, mediazione e negoziazione assistita
In primo luogo, sulla falsariga del sistema anglosassone, la riforma vuole puntare sugli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie (ADR – Alternative Dispute Resolution) al fine di snellire il carico degli uffici giudiziari:
-l’istituto dell’arbitrato acquisisce maggiore rilievo con la previsione in capo all’arbitro del potere di emanare provvedimenti di natura cautelare: l’obiettivo è garantire una maggiore tutela arbitrale, del tutto equivalente a quella giurisdizionale;
-viene esteso l’ambito di applicazione della mediazione e sviluppata una mediazione delegata dal giudice (o endoprocessuale). A tal fine il legislatore intende introdurre incentivi economici e fiscali, nonché misure di favore per le parti sulle spese giudiziali in caso, appunto, di mediazione;
-la negoziazione assistita viene estesa anche alle crisi della famiglia non matrimoniale, così eliminando l’illegittima disparità di trattamento nei confronti dei figli nati fuori dal matrimonio.
Un solo rito per separazioni, divorzi e affidamento figli
In materia familiare, inoltre, il PNRR ipotizza l’introduzione di un unico rito per le separazioni e i divorzi nonché per l’affidamento e il mantenimento dei figli nati al di fuori del matrimonio. Ciò con l’obiettivo di risolvere il problema legato alla compresenza di organi giudiziari diversi.
Maggiore collaborazione tra giudice e parti, istruttoria rapida e udienze da remoto
Nell’ottica di una maggiore semplificazione, il legislatore intende rendere effettivi i principi di sinteticità degli atti e di leale collaborazione tra il giudice e le parti (e i loro difensori). Ciò introducendo strumenti premiali e sanzionando i casi di inosservanza.
La stessa istruttoria deve diventare più celere e semplice. Non solo va rispettato il calendario delle udienze ma lo stesso ascolto dei testimoni può avvenire al di fuori della circoscrizione del giudice adito, ossia telematicamente.
E a proposito di strumenti telematici, è necessaria una sempre maggiore digitalizzazione del processo di primo grado e dei gradi successivi, consolidando le udienze da remoto e la cd. trattazione scrittura.
Rinvio pregiudiziale in Cassazione
Semplificazioni anche del processo di legittimità con la previsione di ricorsi più sintetici e pronunce in camera di consiglio. Inoltre il PNRR contemplerà la possibilità per il giudice di merito di rivolgersi direttamente alla Corte di Cassazione per la risoluzione di una questione nuova di diritto e di particolare importanza, difficile da interpretare e suscettibile di porsi in numerose controversie.
Previste, inoltre, agevolazioni nel settore dell’esecuzione forzata con l’addio alla formula esecutiva e alla spedizione in forma esecutiva. Vengono, infatti, abrogate le disposizioni relative a tali istituti e viene ritenuta sufficiente una semplice copia attestata conforme all’originale. Ciò al fine di snellire l’avvio dell’esecuzione.