GRAN BRETAGNA – Nel frattempo che in Italia imperversano le discussioni sui benefici e i rischi del vaccino AstraZeneca e si valuta la possibilità di vietare la somministrazione dello stesso agli under 60, sarebbero aumentati a 76 i casi di trombosi rare e a 19 i morti registrati nel Regno Unito fra le circa 20 milioni di persone che hanno utilizzato finora il vaccino anti Covid sviluppato dall’Univertsità di Oxford e prodotto da AstraZeneca. Lo rende noto oggi in un rapporto aggiornato la Mhra, l’autorità britannica del farmaco. La stessa autorità ha comunque ribadito che al momento non è provato un rapporto di causa-effetto.
Intanto, l’organo consultivo del Regno avrebbe raccomandato agli organi competenti di somministrare un farmaco diverso agli under 30. I dati sono stati forniti dalla dottoressa June Raine, numero uno dell’agenzia britannica di regolazione e controllo sui farmaci (Mhra), durante una conferenza stampa tenuta a Londra.
Secondo quanto dichiarato dalla stessa, sarebbero 79 i casi registrati di coaguli del sangue in forma rara: ossia trombosi venose cerebrali o trombosi associate a mancanza di piastrine. Il tutto su un totale di 20 milioni di dosi di AstraZeneca – ora Vaxzevria – somministrate nel Regno Unito negli ultimi mesi e fino al 31 marzo.
La dottoressa June Raine ha proseguito parlando dei 19 morti sui 79 casi registrati. Sempre secondo le sue parole, le trombosi avrebbero riguardato in Gran Bretagna 51 donne e 28 uomini, di età compresa fra 18 e 79 anni, con tre morti su 19 sotto i 30 anni. La percentuale sarebbe di 4 episodi del genere ogni milione di pazienti vaccinati con Oxford/AstraZeneca.
La dottoressa ha parlato pure degli eventuali sintomi da tenere d’occhio dopo l’inoculazione. Questi riguarderebbero, secondo dichiarazioni, “mal di testa acuto e persistente, vista appannata, affanno nella respirazione, dolore al torace, gonfiori alle gambe, dolori addominali insistenti e lividi insoliti o macchie localizzate sulla pelle a parte il segno dell’iniezione“. Se tale sintomatologia dovesse persistere “dopo 4 giorni o più” è consigliabile rivolgersi a un medico.
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