ACIREALE – “Questi bambini nascono due volte. Devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso più difficile. La seconda dipende da voi, da quello che saprete dare. Sono nati due volte e il percorso sarà più tormentato. Ma alla fine anche per voi sarà una rinascita”.
Questa è una frase del libro di Giuseppe Pontiggia, Nati due volte, che tocca particolarmente il cuore e che certamente ci suggerisce di fermarci a pensare.
Da tempo si sostiene che l’intervento nelle persone con autismo deve essere precoce ed intensivo, che non esiste un intervento che vada bene per tutte le persone affette da autismo e che non esiste un farmaco per l’autismo, ma che l’intervento elettivo è quello psicoeducativo, inserito in una strategia di rete: bisogna operare il prima possibile in tutti i contesti di vita della persona, sin dalla prima infanzia, e bisogna creare un progetto individualizzato.
La “terapia” dunque, fa parte dell’intera esistenza del soggetto e non è relegata ad ambiti sanitari e a momenti specifici e coinvolge i familiari e gli educatori, ognuno nel rispetto del proprio ruolo e delle proprie competenze.
“È inammissibile che il disegno di legge relativo alle norme per la prevenzione, la cura e la riabilitazione dell’autismo e disposizioni per l’assistenza alle famiglie delle persone affette da questa malattia già approvata al Senato ed al momento oggetto di discussione alla Camera sia sprovvista di copertura finanziaria caricando così i Comuni delle spese relative alle strutture, ai mezzi e al personale per assistere i soggetti autistici. Le istituzioni non possono ricordarsi dell’autismo solo il 2 aprile in occasione della Giornata mondiale dell’Autismo o nel mese di aprile per annunciare interventi che poi sono privi di copertura finanziaria”. È l’appello rivolto da Giuseppe Bellomo, presidente dell’associazione Autismo Oltre Onlus, in occasione del convegno che si è tenuto ieri nei locali dell’Angolo di Paradiso (Villa Belvedere) sul tema “Autismo, percorsi d’integrazione e qualità di vita”.
Un evento organizzato dall’associazione Autismo Oltre Onlus con il patrocinio del Comune di Acireale e che ha registrato la presenza del vescovo di Acireale, monsignor Antonino Raspanti, del direttore del dipartimento di Scienze della Formazione, Santo Di Nuovo, del sindaco Roberto Barbagallo, degli assessori comunali Adele D’Anna e Francesco Fichera e del deputato regionale Angela Foti.
“L’iniziativa, oltre ad evidenziare le problematiche dell’autismo, è stata realizzata per far conoscere e capire le problematiche dei soggetti autistici e delle loro famiglie alle istituzioni ed alla società oltre che invitare gli studenti e laureati nel dipartimento di Scienze della formazione ad intraprendere un percorso formativo per diventare psicologi e psicoterapeuti dei soggetti autistici – ha aggiunto Bellomo – ad oggi le leggi in vigore sono disattese, esistono lunghe liste d’attesa per accedere alle terapie dei centri specializzati ed in alcuni casi le terapie sono inadeguate con la conseguenza che le famiglie devono farsi carico di tutte le spese e, a volte, con scarsi risultati. Ma quel che preoccupa di più è il Dopo di noi che peserà solo ed esclusivamente sulle spalle dei fratelli del soggetto autistico visto che i centri attualmente esistenti non sono del tutto adeguati. Ci auguriamo che il Centro di Canalicchio a breve entrerà a regime e che le istituzioni facciano la loro parte”.
Ed un sostegno ai soggetti diversamente abili arriverà dall’amministrazione acese guidata dal sindaco Barbagallo, il quale ha annunciato che “su spinta dell’associazione Autismo Oltre Onlus, e nonostante la carenza di fondi, a breve sarà aperto un locale di via Martinez nell’ambito di una convenzione che sarà sottoscritta con l’Asp di Acireale destinato allo svolgimento di attività finalizzate all’integrazione ed al miglioramento della vita dei soggetti diversabili”.
Nel corso del convegno sono stati trattati i temi e le problematiche dell’autismo come la risposta sanitaria, l’integrazione del soggetto autistico a scuola, esperienze di housing e co-housing rivolte a diversamente abili ed ancora il rapporto tra fratelli e sorelle in una famiglia con soggetti autistici ed esperienze in agricoltura sociale grazie agli interventi di Alfia Ruggeri, neuropsichiatra infantile Asp Catania; Roberta Truzzi, psicologa scolastica di Carpi; Alessandra Ranieri, psicologa e psicoterapeuta di Catania; Chiara Rizzica, Fondazione Housing Sociale di Milano; Salvo Cacciola, sociologo Asp 3 Catania.