CATANIA – Sono in tutto 220 i migranti a bordo del pattugliatore della guardia Costiera “Denaro” approdato stamattina al porto di Catania.
Tra gli extracomunitari ci sono 4 donne in stato di gravidanza. Sono stati salvati ieri mentre erano a bordo di un gommone intercettato a circa 40 miglia dalle coste libiche.
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La portavoce di Save the Children Giovanna Di Benedetto spiega la terribile condizione legata ai viaggi della speranza. Relativamente all’ultimo sbarco comunica che vi sono alcuni minori in corso di identificazione e 4 donne incinta.
Quest’anno sono già 1900 i minori giunti in Italia di cui 1300 non accompagnati, un vero e proprio esodo. “Sicuramente i minori arrivati adesso – prosegue l’esponente di Save the Children – sono stremati. Ci hanno detto che hanno imbarcato acqua e se non li avessero recuperati sarebbero sicuramente annegati”.
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E nei migranti – quasi tutti provenienti dall’Africa nera – si legge la stanchezza di un viaggio interminabile e di una vera e propria scommessa con la vita. Questi 200 l’hanno vinta e nei loro saluti ai cronisti si legge una fiammella di speranza dopo tante sofferenze.
Vi sono coloro i quali sono partiti dalla Nigeria sei mesi fa e hanno atteso lunghe settimane in Libia in attesa di partire da Tripoli, in balia dei trafficanti di esseri umani.
“Le testimonianze raccolte – prosegue Giovanna Di Benedetto – sui minori nell’ultimo periodo dicono che stanno imprigionati per mesi e mesi, picchiati in maniera violentissima in attesa che la famiglia e i vicini di casa raccolgano i soldi per il riscatto”.
Ma Save the Children sottolinea anche l’inadeguatezza delle strutture di accoglienza per i ragazzi spesso “improvvisate e non adeguate per persone con traumi molto forti e ferite psicologiche e fisiche profonde”.
Intanto 6 presunti scafisti, ritenuti i componenti l’equipaggio di un peschereccio intercettato al largo della Grecia con a bordo 447 migranti, sbarcati a Augusta, sono stati fermati su disposizione della Procura di Siracusa.
Sono tutti egiziani di età compresa tra i 21 e i 33 anni. Nei loro confronti il procuratore Francesco Paolo Giordano ipotizza il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
All’operazione di soccorso hanno partecipato motovedette della guardia costiera e le navi ‘Bettica’ e ‘Spiga’ della marina militare.
Il peschereccio, di colore giallo e con la scritta ‘Elomdaelhmchry’ e la sigla P.S. (Port Said) 254, era lungo 30 metro e possedeva un motore entrobordo. Proveniva dalle coste egiziane ed è stato intercettato mentre era in navigazione nel Mare mediterraneo Orientale, all’altezza delle coste elleniche, con direzione rotta ovest.
Le indagini sono state svolte dal Gruppo interforze di contrasto alla immigrazione clandestina della Procura della Repubblica (Gicic), costituito da ufficiali di polizia giudiziaria di polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza di Siracusa e Augusta e guardia costiera di Augusta, e coordinato dal sostituto commissario della polizia di Stato Carlo Parini.