A Catania si attendono i sopravvissuti. Le città siciliane a lutto

A Catania si attendono i sopravvissuti. Le città siciliane a lutto

CATANIA – Lutto cittadino a Catania dopo l’ultima strage di immigrati. In città arriveranno i 28 sopravvissuti a bordo della nave “Gregoretti” della guardia costiera che ha sbarcato stamattina a Malta le 24 salme. Alla Valletta i corpi sono stati trasferiti subito sui carri funebri nell’ospedale Mater Dei dove saranno eseguiti gli esami autoptici.

“L’Europa reagisca o avrà sulla coscienza anche questa tragedia”, dice il sindaco Enzo Bianco.

tragedia immigrati 3

I superstiti, le cui condizioni attualmente sono tenute sotto controllo da personale medico, sono attesi per il pomeriggio e il sistema ormai rodato di accoglienza è in allerta. La procura etnea ha già aperto un’inchiesta per naufragio e omicidio colposo plurimo.

“Troppo a lungo – ha detto – con un cinismo inaccettabile, il nostro continente e le sue istituzioni si sono voltati dall’altra parte, ignorando un problema esplosivo. Il dramma dei migranti non è un’emergenza improvvisa bensì è un colossale problema con cui ci dovremo confrontare per anni” e ha aggiunto “non va ignorato e scaricato sulle spalle della città e delle regioni di frontiera; questi mesi, noi, comunità siciliane, ci siamo sentiti drammaticamente soli”.

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E intanto è lutto cittadino anche a Palermo, per decisione del sindaco Leoluca Orlando, e altre iniziative saranno attuate nei 390 comuni dell’isola. Per esempio oggi pomeriggio alle 18,30 a Palazzo Cefalà si terrà una riunione aperta alle istituzioni e a tutta la società civile per discutere di iniziative immediate da assumere dopo la nuova strage di migranti nel Canale di Sicilia.

Ma per oggi vestono di nero anche Trapani e Sciacca dove ci sono le bandiere a mezz’asta.

“Purtroppo non siamo riusciti a salvarli, un’altra tragedia del mare. Abbiamo pattugliato la zona per una giornata intera ma senza risultato”. A raccontarlo è un soccorritore, il maresciallo Gianluca Busonera del reparto aeronavale della guardia di Finanza che ieri è stato 24 ore in mare per tentare di salvare qualche vita. “Purtroppo non abbiamo trovato nè superstiti nè cadaveri o resti del naufragio – ha raccontato alle agenzie di stampa – siamo stati lì fino all’una di notte, ora in cui ci hanno ordinato di rientrare a Lampedusa. Spero che si possa trovare ancora qualcuno che ha avuto la forza di resistere aggrappato a un salvagente o galleggiante. Anche se più il tempo passa e più è difficile”.

Un bilancio tragico quello dell’ultimo sbarco. Non si conosce ancora il numero esatto delle vittime che oscilla fra 700 e 900 e intanto la macchina dei soccorsi continua a lavorare a ritmo incalzante.

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