ITALIA – La risoluzione della crisi di governo pare essere sempre più vicina grazie alla fiducia ottenuta ieri da Mario Draghi, presidente del Consiglio nominato per la guida del nuovo Esecutivo.
Nelle ore precedenti al voto non sono mancate le polemiche, ma tutto rientra nel gioco politico della democrazia che vuole il costante confronto anche tra parti opposte. La fiducia è arrivata nella serata di ieri e, i colpi di scena non sono mancati. I senatori favorevoli alla formazione del nuovo Governo Draghi sono stati 262, 40 i contrari e 2 gli astenuti, come annunciato dalla presidente del Senato, Elisabetta Casellati.
Fratelli di Italia, guidato da Giorgia Meloni ha mantenuto la linea annunciata opponendosi al nuovo esecutivo e votando “NO”, posizione portata avanti unitamente da tutti e 19 i membri del gruppo. Il Governo Draghi al Senato, al momento, gode della fiducia di un’ampia maggioranza, quindi, anche quella del Movimento 5 Stelle che però avrebbe dichiarato che il supporto dei pentastellati non sarebbe incondizionato.
Il partito di Grillo e Casaleggio resta al centro dell’attenzione anche a causa di un’altra vicenda. Il voto contrario espresso da una parte dei grillini (si tratta di 15 senatori) avrebbe fatto adirare Crimi e la dirigenza del partito tanto che starebbero ricorrendo al pugno duro: espulsione dal Movimento per chi ha votato contrario: “I 15 senatori che hanno votato no alla fiducia saranno espulsi. Ieri al Senato il MoVimento 5 Stelle ha votato sì. Non lo ha fatto a cuor leggero, è evidente. Ma lo ha fatto. Lo ha fatto con coerenza, nel rispetto dell’orientamento emerso in seguito all’ultima consultazione, dove la maggioranza dei nostri iscritti si è espressa a favore, scrive il portavoce del Movimento al Senato.
“I 15 senatori che hanno votato no sono venuti meno all’impegno del portavoce del MoVimento che deve rispettare le indicazioni di voto provenienti dagli iscritti. Tra l’altro, il voto sul nascente Governo non è un voto come un altro. È il voto dal quale prendono forma la maggioranza che sostiene l’esecutivo e l’opposizione. Ed ora i 15 senatori che hanno votato no si collocano, nei fatti, all’opposizione. Per tale motivo non potranno più far parte del gruppo parlamentare del MoVimento al Senato. Ho dunque invitato il capogruppo a comunicare il loro allontanamento, ai sensi dello Statuto e del regolamento del gruppo“, conclude Vito Crimi.
Oggi toccherà alla Camera esprimere il proprio supporto a Mario Draghi. Votazione prevista per le 20 di oggi.
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