ITALIA – La Festa del Gatto ricorre il 17 febbraio ed è stata instituita nel 1990.
In quella occasione, la giornalista “gattofila” Claudia Angeletti propose un referendum tra i lettori della rivista Tuttogatto per stabilire il giorno da dedicare a questi affascinanti animali. La proposta vincitrice fu quella della signora Oriella Del Col che così motivò la sua idea nel proporre questa data che racchiude molteplici significati: febbraio è il mese del segno zodiacale dell’Acquario, ossia degli spiriti liberi e anticonformisti come quelli dei gatti, che non amano sentirsi oppressi da troppe regole; tra i detti popolari, febbraio veniva definito “il mese dei gatti e delle streghe” collegando in tal modo gatti e magia; il numero 17, è sempre stato ritenuto un numero portatore di sventura, stessa fama che, in tempi passati, è stata riservata al gatto; la sinistra fama del 17 è determinata dall’anagramma del numero romano che da XVII si trasforma in “VIXI” ovvero “sono vissuto”, di conseguenza “sono morto”. Non così per il gatto che, per leggenda, può affermare di essere vissuto vantando la possibilità di altre vite. Il 17 diventa quindi “1 vita per 7 volte”.
In varie città d’Italia si festeggia questa giornata con iniziative artistiche o di solidarietà a favore di questi animali. Nel nostro paese, si stima che la popolazione dei gatti domestici abbia raggiunto i 7,3 milioni, contro i 7 milioni dei cani; tuttavia, del 38,8% delle famiglie italiane che posseggono almeno un cane o un gatto, le famiglie gattofile figurano per un 18,3% e quelle cinofile per il 27,1%.
Un numero che a quanto pare è sempre destinato ad aumentare anche per il forte attaccamento che ogni felino sviluppa con il suo umano che lo accudisce. Secondo quanto si legge sul sito del Policlinico di Udine, per esempio, che “Gli scienziati hanno infatti riscontrato differenze significative nel comportamento dei gatti quand’essi erano soli, con il loro proprietario o con un estraneo. I felini manifestavano maggiori comportamenti di esplorazione quando il loro proprietario era presente rispetto a quando erano soli o in compagnia di un estraneo, inoltre essi seguivano il proprietario ma mai lo sconosciuto. Mostravano un comportamento maggiormente attento e di allerta quando lo sconosciuto era presente. Molti di questi comportamenti indicano che i gatti sono in grado di formare legami di attaccamento con i loro proprietari”.
E ancora: “È noto, come pubblicato dall’ American Psychological Association (APA), che gli animali domestici sono fonti di supporto sociale, fornendo positivi benefici sia psicologici sia fisici per i loro proprietari”. Fortemente radicalizzato è per esempio l’utilizzo di animali da compagni ai fini di Pet Therapy (in italiano TAA, Terapia Assistita dall’Animale, ndr), riconosciuto come una cura ufficiale in Italia con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003: può aiutare i soggetti più deboli e a maggior rischio di isolamento a trovare, nella cura all’animale, una spinta alla motivazione personale; coccolare il micio di casa aumenta le endorfine, ormoni del benessere, e abbassa il cortisolo, ormone dello stress. Le fusa, poi, sono un induttore di tranquillità piuttosto riconosciuto.