Palermo, Orlando in procura per sostenere la battaglia del Rap

Palermo, Orlando in procura per sostenere la battaglia del Rap

PALERMO – Tra una protesta ed un esposto alla Procura, molti quartieri del capoluogo siciliano rimangono sommersi dai rifiuti.

Continuano gli aspri contrasti tra le due fazioni composte da una parte dai dipendenti del Rap (Risorse ambiente Palermo) e dall’altra dalla dirigenza aziendale che potrà contare anche sull’appoggio del primo cittadino, Leoluca Orlando. 

Proprio il sindaco di Palermo è arrivato in mattinata alla procura per parlare con Dino Petralia, procuratore aggiunto, e il sostituto Enrico Bologna, autori dell’inchiesta sul possibile reato di interruzione di pubblico servizio, nata dopo i disagi causati dalla vertenza del personale Rap.

I motivi che avevano fatto attivare le associazioni sindacali, a ridosso delle vacanze pasquali, sarebbero legati sia a gravi problemi di sicurezza sul lavoro, sia all’incertezza sul futuro dell’azienda che gestisce la raccolta rifiuti nel territorio del palermitano.

Una battaglia che Leoluca Orlando sin da subito ha dimostrato di voler vincere, prima inviando una lettera aperta ai cittadini nella quale informava quest’ultimi di chi fossero le reali colpe dei disagi, parlando addirittura di “un sistema criminogeno della raccolta rifiuti“, e successivamente annunciando l’esposto alla procura, affermando che la musica sarebbe cambiata “per i sindacati che intendono mettere in ginocchio la città“.

Durissime parole alle quali i sindacati Fp Cgil Fit Cisl Uiltrasporti , Fiadel, Ugl e Filas, non hanno tardato a dar risposta, rivendicando i propri diritti.

Abbiamo la folle idea di pensare che certamente con la salute dei cittadini non si scherza ma neanche con quella dei lavoratori. E ricordiamo che i servizi continuano e continueranno ad essere garantiti, naturalmente con il parco mezzi molto carente di cui l’azienda dispone e di cui le cronache già parlavano abbondantemente prima delle assemblee, anche durante le nuove assemblee che, ricordiamo, essere ancora un diritto dei lavoratori, a meno che non si voglia denunciare alla Procura anche un diritto”.

Insomma una polemica che rischia di distruggere quanto fin’ora fatto dalla giunta Orlando che, in seguito al fallimento dell’Amia (la precedente azienda di gestione dei raccolti dei rifiuti), era riuscita, “grazie ai sacrifici e alle tasse dei cittadini e alle scelte della nuova dirigenza”, a porre un rimedio al problema dei rifiuti di Palermo.