CATANIA – La possibile collaborazione temporanea tra diverse imprese qualificate nell’ambito di un progetto comune (Joint Venture), una “Giga Factory” realizzata anche grazie al Recovery Fund, preoccupa i lavoratori catanesi della 3SUN. In circa 200 temono di retrocedere dalla recente conquista del contratto elettrico al vecchio e meno conveniente contratto metalmeccanico, nonché di uscire dall’area Enel, perdendone così le garanzie. Ma i lavoratori temono pure di imbattersi persino in una futura e malaugurata perdita di posti di lavoro.
La proposta di Filctem Cgil di Catania è quella di applicare già in questa fase interlocutoria dalla quale i lavoratori vengono tenuti all’oscuro, un contratto di servizio utile a mantenere la continuità del legame dei lavoratori con la propria azienda.
Il segretario generale della Filctem di Catania, Jerry Magno e il responsabile del settore elettrico FILCTEM-CGIL Catania Fabrizio Frixia, spiegano che “resta prioritaria la salvaguardia dei posti di lavoro e la dignità ed il rispetto dei lavoratori e delle lavoratrici di B.U. (Business Unit) 3SUN. Già nei prossimi giorni, con FLAEI e UILTEC, invieremo all’azienda la richiesta unitaria di convocazione per attivare il percorso di confronto sul progetto Giga Factory, con il chiaro intento che esso sia occasione di rilancio per l’economia del territorio e non di preoccupazione per tutti i lavoratori di Enel coinvolti”.
La Filctem di Catania però, se da una parte “condivide le preoccupazioni dei lavoratori alimentate da una oggettiva carenza di informazioni da parte della B.U.3SUN”, dall’altra sottolinea che “la realtà della B.U.3SUN sia stata da sempre un esempio, ed ancora di recente citata dall’ A.D. Starace, quale simbolo dell’impegno di Enel per il futuro delle rinnovabili. L’Enel ha da sempre valorizzato la crescita professionale e l’investimento prodotto per la formazione del proprio personale, compreso quello della B.U.3SUN, ed in ragione di ciò riteniamo incomprensibili alcune dichiarazioni, richiamate in alcuni comunicati sindacali, che ipotizzano un disimpegno da parte di Enel e la consegna dei propri dipendenti ad un futuro incerto”.
Nel 2018 ai lavoratori della 3SUN è stato applicato il contratto di settore elettrico; ciò ha comportato un traghettamento di 300 dipendenti dal vecchio contratto metalmeccanico nell’ambito di un confronto sindacale, affrontato anche grazie alle RSU, durato 10 mesi. Alla fine del percorso, Filctem Cgil di Catania insieme a Flaei-Cisl e Uiltec-Uil, hanno siglato l’accordo di armonizzazione del 24 ottobre 2018. Questo passaggio ha comportato l’inserimento di alcune deroghe per alcuni istituti contrattuali.
Intanto la 3SUN si accingeva ad affrontare una fase riorganizzativa della produzione che avrebbe, da lì a poco, permesso la realizzazione di nuovi pannelli fotovoltaici con tecnologia HJT, riportandola a pieno titolo tra le società di elevata importanza strategica per il gruppo Enel.
Durante il primo anno la Filctem-Cgil ha vigilato sull’applicazione dello stesso verbale di armonizzazione ed ha mantenuto un costante dialogo con tutte le direzioni aziendali che si sono avvicendate, sostenendo sempre la necessità di portare progressivamente all’applicazione integrale del CCNL di settore superando nel tempo le deroghe previste nell’armonizzazione.
I sindacati catanesi hanno seguito la drammatica fase della pandemia da Covid 19 intervenendo prontamente, grazie anche agli accordi sanciti a livello nazionale per tutti gli addetti del gruppo Enel, con delle clausole, quando la sospensione della produzione avrebbe potuto gravare sulle garanzie economiche dei lavoratori turnisti e consegnato la quasi totalità del personale impiegato al regime, in sicurezza, dello Smart Working.
A soli 24 mesi dall’armonizzazione, i rappresentanti dei lavoratori hanno dunque portato a termine un ulteriore confronto di verifica con successivo accordo per il riconoscimento retroattivo delle maggiorazioni previste per chi ha lavorato nelle giornate coincidenti le festività nazionali.
Inoltre hanno condiviso la determinazione di un modello organizzativo che riconosce, differenziando da subito alcuni ruoli e competenze sino ad oggi disattesi, un importante numero di evoluzioni di inquadramento che costituiscono un primo passo per la definizione di un percorso di crescita per tutti i lavoratori.
“In un lasso di tempo relativamente breve ed in un momento certamente complicato dal lockdown abbiamo ottenuto tanto, – concludono Magno e Frixia- perché con forza e pazienza questa organizzazione ha mantenuto sempre un canale di comunicazione costruttivo con l’azienda”.
Fonte immagine Appaltinforma