GIARRE – Da alcune settimane, i cittadini di Giarre vengono sommersi da una poderosa ondata di bollette dell’acqua illegittime, inviate dal Comune, che gestisce il servizio idrico integrato. Le bollette, d’importo esagerato, dagli 800 ad alcune migliaia di euro, comprendono anche consumi arretrati, nonché il costo della depurazione delle acque reflue, financo per utenze non allacciate alla rete fognaria.
Come sottolinea l’avvocato Fortunato Creaco, responsabile del Dipartimento energia e risorse idriche della Federconsumatori provinciale di Catania, “le bollette contengono consumi in parte prescritti, in quanto riferiti a periodi arretrati di oltre due anni, e con l’applicazione di tariffe che erano state approvate senza tenere conto di alcuni obblighi del gestore, come, a esempio, la redazione e l’approvazione della Carta dei servizi all’utente, come conferma anche l’inesistenza del documento sul sito web del Comune“.
Centinaia di utenti si sono così rivolti allo sportello della sezione di Giarre della Federconsumatori, chiedendo assistenza e tutela. Da qui la decisione del segretario della CGIL di Giarre, Salvatore Cubito, e del responsabile dello sportello Federconsumatori, avvocato Gianluca Sanfilippo, di chiedere al sindaco un urgente incontro, affinché i cittadini potessero pagare il dovuto previsto dalla legge. Ma la richiesta della Federconsumatori rimane tuttora senza risposta.
“Per via indiretta – precisa il presidente provinciale della Federconsumatori, Salvo Nicosia – si è appreso che il Comune sarebbe disponibile a rateizzare gli importi delle bollette, ma senza l’annullamento delle somme richieste in maniera illegittima“.
La Federconsumatori ritiene che i cittadini di Giarre “non debbano sottoscrivere piani di rateizzazione, per non perdere il diritto alla prescrizione di parte delle somme richieste in bolletta, potendo contare sull’assistenza e sulla tutela della Federconsumatori“.
“Se non ci dovessero essere risposte dal Comune – chiarisce l’avvocato Gianluca Sanfilippo – a tutela dei cittadini, rimane la strada del tentativo di conciliazione dinanzi all’Autorità garante, oltre all’avvio di un procedimento dinanzi al giudice“.
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