CATANIA – Nello Musumeci riparte dalla sua Catania e dalle Ciminiere. Il centro congressi strapieno di gente l’ha atteso in questo sabato pomeriggio pieno di curiosità per le parole e per l’annuncio dell’ex presidente della Provincia etnea di tornare a un rinnovato impegno sul territorio con il movimento #diventeràbellissima dopo la fuoriuscita dai partiti.
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C’è tanta destra ad attendere Musumeci nel sonnacchioso pomeriggio etneo. C’è Francesco Storace – leader de La Destra -, ci sono Fabio Granata e Carmelo Briguglio, c’è lo stato maggiore di Forza Italia con Marco Falcone, Salvo Pogliese ed Enzo Giibino, c’è l’Ncd con Giovanni La Via e tanti esponenti locali e consiglieri comunali etnei.
I colori dominanti sono il giallo e il rosso. Il giallo è mutuato dalla copertina del libro di Pietrangelo Buttafuoco “Buttanissima Sicilia”, ispiratore del movimento, mentre il rosso è il simbolo della lista Musumeci.
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Il leit motiv è trovare una sintesi politica per una “rigenerazione”, come spiega lo stesso Musumeci: “Si deve partire dalla politica per una rigenerazione ambientale, delle attività produttive e culturale. Noi non abbiamo bisogno di miracoli ma abbiamo la materia prima e ciò che ci serve. È stata la politica nel senso più deteriore del termine a determinare questo saccheggio e questa devastazione: siamo al punto di non ritorno e occorre invertire la rotta, serve risvegliare le coscienze dalla anestetizzazione da parte del Pd e di Crocetta”.
La parola d’ordine è andare oltre gli steccati dei partiti e le divisioni – che spesso hanno condannato il centrodestra alla sconfitta – per una sintesi vincente contro il Pd.
E proprio la reggenza democratica della Regione viene pesantemente criticata dal leader etneo: “Questo governatore in due anni ha fatto più danni che tutti gli altri governi negli ultimi venti anni per il collasso e la paralisi in tutta l’amministrazione regionale. Noi lanciamo un appello a tutta la gente di buona volontà andando oltre il centrodestra con un progetto civico che metta assieme talenti, speranze, risorse e impegno antimafia”.
A parlare – prima di Musumeci – il sindaco di Corleone Leoluchina Savona e l’ex sindaco di Catania Raffaele Stancanelli che ha ricordato “qualche incomprensione nel passato con Nello” ma ha rimarcato la base allargata di un progetto aperto a tutti per contrastare “un Pd diventato il ricettacolo di tutti i trasformismi che la Sicilia ha conosciuto”.
Stancanelli ha “anticipato” Musumeci parlando di una sua candidatura alla Regione e l’uomo simbolo di #diventeràbellissima – seppur non confermando direttamente – ha detto di essere pronto “a qualunque sfida e a qualunque responsabilità”.
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Nel suo lungo intervento – interrotto da un momento di commozione mentre parlava dei giovani, ricordando il figlio prematuramente scomparso – Musumeci ha attaccato a testa bassa i governi Renzi e Crocetta sul Muos, sull’imposizione dell’Imu agricola, sui centri commerciali che devastano i centri storici, sulle province e sulla mancanza di partecipazione democratica.
“Crocetta è – ha detto Musumeci – il volto pulito di un gioco sporco. Adesso dobbiamo mobilitarci e serve l’aiuto di tutte le persone per bene anche quelle che non hanno mai votato per il centrodestra”.
Nei prossimi giorni verrà lanciato in rete un manifesto con i dieci punti fondanti del movimento che prende ispirazione dalla famosa frase di Paolo Borsellino che disse che “un giorno questa terrà diventerà bellissima”. Nello Musumeci ha lanciato la sua sfida e quella di un popolo in cerca di un’aggregazione dopo la diaspora della destra.