PALERMO – L’anno 2020, funestato dall’emergenza Covid-19, ha inciso fortemente sull’attività operativa del Comando Provinciale di Palermo, che – nel quadro delle direttive della Prefettura – ha fornito il proprio contributo per il controllo del territorio, anche nell’ottica del rispetto delle prescrizioni governative sul contenimento della pandemia, ma anche diverse forme di assistenza alla cittadinanza, dal concorso nella distribuzione alimentare e dei farmaci, al ritiro delle pensioni per gli anziani.
Dovendo illustrare i dati operativi, che restano un elemento di misurazione dell’attività sul campo, sono stati 23.948 i delitti per i quali si è proceduto a fronte dei 28.499 dell’anno 2019 con ben 8455 (35%) persone arrestate e/o denunciate a fronte delle 9.020 (31%) dell’anno precedente con una percentuale in aumento quindi del 4%. I dati sono sicuramente influenzati dall’elevato numero di denunce ex art. 650 c.p. della prima fase dei controlli in materia di Covid.
In dettaglio, per dare un quadro dei delitti più allarmanti sull’ordine e sulla sicurezza pubblica, l’Arma di Palermo ha proceduto per 241 rapine nel 2020, contro le 319 del 2019 con un calo quindi del 24%; i furti sono stati 8.729 nel 2020 e 12.407 nel 2019 con un calo percentuale del 29.6%. Anche questi dati sono sicuramente influenzati dalla minore movimentazione dei periodi di lockdown, che ha inciso anche sullo spostamento degli autori dei reati.
Per i profili di prevenzione, nel 2020 sono state espresse sul territorio 110.000 pattuglie, che hanno consentito un presidio del territorio concreto ed efficace.
Le violenze sessuali sono state 69 nell’anno 2020 in diminuzione di dieci rispetto all’anno precedente con un rapporto di procedimenti penali pari all’ 82% rispetto al 69 % del 2019. Il fenomeno è comunque attentamente monitorato dalla Rete Antiviolenza che interviene soprattutto nei casi di “codice rosso”, in stretta intesa con i competenti Uffici di Procura.
L’impegno nella prevenzione e dei reati di criminalità diffusa non hanno rallentato l’azione dei reparti investigativi dell’Arma, che, sotto il coordinamento della DDA di Palermo ha consentito l’esecuzione di importanti operazioni di polizia giudiziaria, tra le quali va ricordato l’intervento contro i mandamenti mafiosi di San Lorenzo, di San Mauro Castelverde, di Misilmeri/Belmonte Mezzagno (anche a seguito degli ultimi eventi cruenti su quel territorio) e, da ultimo, contro la famiglia mafiosa di Borgo Vecchio. Si tratta di risultati significativi, nei quali, a fattor comune, è utile sottolineare la crescente disponibilità delle vittime del “pizzo” a collaborare con i carabinieri. Nel contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione si richiamano le indagini svolte sui servizi cimiteriali e sul contrasto agli illeciti negli enti locali.
Le attività dell’Arma e dei suoi Reparti Speciali prosegue senza sosta anche nel periodo delle feste.
Immagine di repertorio