ITALIA – Capodanno, perché tutti lo confondono con San Silvestro? Oggi, giorno 1 gennaio, è il giorno di Capodanno, anche se erroneamente si pensa che la festa sia il 31 dicembre che in realtà è il giorno di San Silvestro.
Proprio San Silvestro, infatti, morì il 31 dicembre dell’anno 335 e fu il 33esimo vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 314 all’anno del suo decesso, pontificato che coincise con l’impero di Costantino I, il primo imperatore romano che accettò il cristianesimo. La Chiesa visse in quel periodo un profondo cambiamento passando dalla Roma pagana alla Roma cristiana, in primis grazie alla grandissima influenza del monarca che inevitabilmente “oscurò” il papa.
Proprio l’imperatore, infatti, spesso prese parte agli “affari della chiesa”, tanto da allontanare il papa con la sua invadenza e far sì che quello si rifiutasse di partecipare alla vita mondana cittadina. Nonostante questo, a San Silvestro furono attribuite azioni leggendarie mai realmente accadute come aver battezzato Costantino o ricevuto dallo stesso la Donazione che legittimerebbe il potere temporale dei papi.
Una cosa vera, però, c’è: a papa Silvestro si deve l’istituzione della domenica come giorno festivo. Atto che purtroppo non basta a rendere il 31 gennaio una festa, tanto che quest’ultimo non è che la vigilia del vero Capodanno, il primo di gennaio.
L’1 gennaio come primo giorno dell’anno fu ideato e proposto da papa Innocenzo XII nel lontano 1691 con l’obiettivo di riunire i diversi luoghi – specialmente d’Italia – che lo festeggiavano in differenti giorni, come ad esempio Pisa e Firenze (25 marzo).
Da quell’anno in poi solo un evento cambiò i festeggiamenti del primo dell’ano, quando sotto regime fascista la sua data venne spostata al 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma, per poi essere ristabilito al primo di gennaio.
Oltre che dallo spirito religioso dovuto alle sue origini e al Natale ancora dietro l’angolo, il Capodanno è ormai da anni il momento di tirare le somme, di fare considerazioni e buoni propositi, di salutare il proprio passato e abbracciare l’imminente futuro nella speranza che sia nettamente migliore dei giorni trascorsi. Cambieranno magari le modalità, i fuochi e le scaramanzie, il menù, ma i sentimenti dietro ogni nuovo inizio sono sempre gli stessi per ogni individuo, che siano classi sociali, luoghi, ideologie, convinzioni o religioni a differenziarli.
Immagine di repertorio