CATANIA – Lo cercavano dall’anno scorso. Lui, Sebastiano Mazzei di 43 anni, doveva essere in carcere per associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni e traffico illecito di sostanze stupefacenti e invece era riuscito a far perdere le proprie tracce.
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Sebastiano Mazzei è stato arrestato stamattina dagli agenti della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Antonio Salvago. Era ricercato da aprile dello scorso anno quando sfuggì al blitz “Scarface” della guardia di Finanza.

“Nucciu u carcagnusu”, questo il soprannome, è stato colto di sorpresa nella sua abitazione in Vico delle Rose a Ragalna. Una villa nascosta in una stradina senza sbocco dove è stato trovato in compagnia della moglie e del cane Michael, come il famoso personaggio del film “Il Padrino”.
Sotto il materasso, nella sua camera da letto, nascondeva un’accetta. Quando i poliziotti hanno fatto irruzione circondando tutta l’abitazione per arrestarlo, Mazzei non ha opposto alcuna resistenza.
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Lui venne accusato di gestire in prima persona gli affari del suo clan e in particolare il reinvestimento dei ricavi delle attività illecite, non soltanto estorsioni ma anche bancarotta aggravata dal metodo mafioso nel circuito legale, attraverso l’acquisto di attività economiche, tutte fittiziamente intestate a prestanome.
Il secondo ordine di arresto è dell’8 luglio 2014 quando la Dia e i carabinieri di Randazzo eseguirono l’operazione antimafia “Ippocampo”. In questa indagine il boss era accusato di associazione mafiosa e traffico di droga in collegamento con organizzazioni criminali calabresi della Piana di Gioia Tauro.
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Sebastiano è il figlio del noto boss Santo Mazzei, diventato uomo d’onore su decisione del corleonese Leoluca Bagarella e oggi detenuto al 41 bis.
E con l’arresto di oggi è stato inferto un duro colpo alla famiglia dei Carcagnusi, una delle più importanti di Cosa Nostra sul territorio catanese.



