Minori maltrattati: la prevenzione come investimento per un futuro migliore

Minori maltrattati: la prevenzione come investimento per un futuro migliore

CATANIA – Il fenomeno del maltrattamento sui minori è estremamente diffuso sia a livello nazionale sia a livello regionale, tanto da essere sotto costante osservazione degli organi preposti alla tutela di una delle fasce più deboli della popolazione. Ma come è possibile proteggere un’intera categoria di cittadini se spesso viene messa da parte?

La protezione dei minori comprende un ampio raggio di fattori da tenere in considerazione e può essere messa in pratica solo se si costruisce un intero sistema focalizzato su un cambiamento radicale che investe tutti gli attori sociali. Quando si parla dei più piccoli, tutte le istituzioni si devono muovere con un obiettivo comune: la tutela e la prevenzione.

Stando all’ultimo report Cesvi, i servizi sociali dei Comuni seguono ogni anno quasi 100mila bambini, 9,5 minori ogni 1.000 residenti, mentre per ogni caso conosciuto dai servizi sociali ce ne sono almeno altri 9 sommersi che non verranno né intercettati, né curati.

Aggiungendo a questi gli adulti di oggi maltrattati da bambini, questo fenomeno potrebbe arrivare a coinvolgere circa il 10% della popolazione del nostro Paese.

Ma in cosa consiste il maltrattamento e dove si verifica la maggior parte delle volte?

Il maltrattamento infantile, in alcuni casi definito come abuso infantile e trascuratezza, include tutte le forme di maltrattamento fisico ed emotivo, abuso sessuale, trascuratezza e sfruttamento che risulti in effettivo o potenziale danno per la salute, lo sviluppo o la dignità dei bambini. In particolare, con il termine trascuratezza si fa riferimento a un’inadeguata attenzione da parte dei genitori o caregiver ai bisogni di bambini/e in termini evolutivi, fisici, emotivi, sociali ed educativi”.

La maggior parte degli episodi di violenza sui bambini avviene all’interno della famiglia, che rappresenta quindi il luogo più pericoloso. Lo studio pubblicato nel 2020, nel voler delineare l’indice regionale sul maltrattamento all’infanzia, esamina i fattori sociali che influiscono sugli abusi perpetrati nei confronti dei bambini.

 

Diversi indicatori dell’ultimo decennio legati alla dimensione personale ci offrono infatti una lettura interconnessa tra la situazione economica e quella sociale: sono diminuiti i matrimoni, sono aumentati i divorzi e le separazioni, sono peggiorate le condizioni mentali.

Se da una parte occorre evidenziare una sostanziale tenuta della spesa pubblica in questa area, occorre però domandarsi se l’incremento del 1,7% possa essere sufficiente per assistere un’utenza particolarmente fragile in un simile momento economico e sociale.

Gli organi primari preposti alla tutela dei più piccoli sono i servizi sociali, quando inizia il loro intervento e quanto dura? 

Una volta che al nostro ufficio viene affidato un caso, i servizi sociali se ne fanno carico fino alla maggiore età – risponde Viviana Castiglione, assistente sociale del Comune di Viagrande -. Può anche arrivare una segnalazione, ma questa deve prima essere esaminata dal Tribunale dei Minori, unico organo che può autorizzarci a intervenire“.

Per questo motivo il coinvolgimento della società nella tutela del minore è fondamentale. Da quanto emerge dai dati estrapolati dal report, è evidente che tutti i membri di una comunità sono chiamati alla protezione dei più piccoli.

Come viene gestito un caso di maltrattamento?

Il primo passo che viene mosso quando ci viene affidato un caso è quello di ricercare, all’interno della famiglia del minore, delle persone che siano in grado di prendersi cura del bambino. Nel caso in cui questo non dovesse essere riscontrato, si ricorre all’affidamento o a strutture che sul nostro territorio sono numerose come le case famiglia e le comunità. Contemporaneamente si attiva tutta una rete che coinvolge il Tribunale dei Minori, la Neuropsichiatria infantile per accertare le conseguenze dei traumi subiti dai bambini, etc“.

Quali sono i principali problemi che riscontrano i servizi sociali?

Il problema principale che riscontriamo è la scarsità di fondi. Dipendiamo solo dagli enti locali, quindi dai Comuni. Nessuna istituzione, né a livello regionale, né nazionale, eroga fondi per questi casi particolari e, purtroppo, si tratta di interventi costosi proprio perché coinvolgono numerosi attori“.

Come sempre le cose in materia di tutela dei minori possono cambiare se vi è la volontà politica di farlo. Il primo investimento verso il futuro che i responsabili di un Paese dovrebbero mettere in atto riguarda proprio la tutela, la salvaguardia e la protezione delle fascia più debole della società, prima ancora che in tecnologie ultra potenti.

Investire sull’educazione e sulla cura dei bambini, significa assicurare al proprio Paese una società futura sana e capace di compiere scelte responsabili.

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