Giovanni Allevi a Catania e Palermo con l’ultimo album “Love”

Giovanni Allevi a Catania e Palermo con l’ultimo album “Love”

CATANIA – In questo mondo, che sembra stia impazzendo, ho voluto dare un segnale e riportare l’attenzione sull’amore, che è l’essenza delle cose”.

Ecco le parole di Giovanni Allevi che Torna in Sicilia, ed esattamente il 23 ed il 24 aprile, rispettivamente al teatro Metropolitan di Catania ed al teatro Golden di Palermo. Il genio della musica, dal cuore tenero e dall’animo gentile.

Nelle due date, che fanno parte di una lunga serie di esibizioni, presenterà la sua ultima fatica musicale, l’album “Love”. Il nuovo disco rappresenta l’ultima tappa di un grande percorso di crescita di un artista eclettico ed estremamente sensibile.

Il titolo scelto per il suo nuovo album non è per niente casuale. Giovanni Allevi è un uomo follemente innamorato della vita, della natura, delle persone e della musica. Un aspetto del compositore che è possibile comprendere solo vedendolo su di un palcoscenico.

È un’immagine dolcissima il suo avvicinarsi al piano forte parlandogli prima di ogni esibizione, come farebbe un uomo con la sua amata, il suo farci l’amore suonandolo, muovendo ogni singolo muscolo del suo corpo, per poi coccolarlo alla fine di ogni pezzo. 

Una gestualità in grado di far capire quanto il cuore di quest’uomo sia davvero colmo di un sentimento che, al giorno d’oggi, rischia di perdersi tra cinismo e tragedie.

Per questo Giovanni Allevi ha voluto trascrivere il più bello dei sentimenti in uno spartito, che ricorda un po’ un diario personale, dove le note non sono altro che parole che raccontano le mille sfaccettature dell’amore “Alleviano”. Un album che, traendo ispirazione sia da composizioni (musicali e letterali) classiche e contemporanee, accompagna l’ascoltatore in un viaggio personale attraverso i sentimenti e lo spazio.

Con “Love” Allevi rilancerà lo stile musicale espresso con singolare maestria nei suoi passati e grandissimi successi, come “Evolution”, “13 dita” e “Composizioni”, con i quali è riuscito ad attrarre la critica italiana, che oggi lo ama ma che, all’inizio della sua carriera, l’aveva respinto costringendo il compositore a migrare verso altri paesi in cui riuscì ad ottenere un successo rilevante.