PALERMO – Dopo la presentazione della mozione di sfiducia al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, depositata ieri con la firma di 19 consiglieri comunali, arriva la risposta del primo cittadino del capoluogo siciliano. Con una nota avrebbe chiesto al presidente del Consiglio comunale, Salvatore Orlando, l’immediata calendarizzazione della predetta.
Le norme prevedono che la mozione di sfiducia sia votata non prima di 10 e non oltre trenta giorni dal deposito: bisognerà dunque superare il vaglio di Sala delle Lapidi dal 10 settembre alla fine del mese.
La nota del sindaco Orlando, però, si concluderebbe con una sorta di protesta sua e della sua Giunta. Secondo quanto scritto, infatti, il sindaco e i componenti della Giunta non parteciperanno ai lavori del Consiglio comunale e delle Commissioni fino alla data della discussione della mozione. Un passaggio che avrebbe causato l’ira dell’opposizione.
In tal senso, c’è da ricordare che per essere approvata, una mozione di sfiducia deve ottenere le firma di 24 consiglieri comunali su 40. Fino a ora la mozione a Orlando ha ottenuto 19 firme.
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