PALERMO – “Siamo pronti a dare il via libera ai rinnovi fermi dal 2006, ma la linea rimane quella di un’equiparazione ai dipendenti dello Stato“.
Con queste parole il governatore della regione Siciliana, Rosario Crocetta, era voluto apparire fiducioso in vista di un accordo con i sindacati dei dipendenti regionali sulle norme di riduzione della spesa in materia di personale. Crocetta, nell’incontro avuto ieri con i rappresentanti sindacali è sembrato pronto ad aprire una trattativa con l’Aran per arrivare a un’intesa prima dell’approvazione della Finanziaria, in modo da “individuare gli strumenti per una riorganizzazione della macchina amministrativa anche in vista dei pensionamenti“.
Purtroppo, il tanto atteso incontro a Palazzo d’Orleans tra l’assessore al Bilancio Alessandro Baccei e i sindacati dei dipendenti regionali, durante il quale Baccei ha messo sul tavolo delle trattative alcune proposte utili a calmare le acque, ha creato solo una spaccatura all’interno dei sindacati.
Da un lato Cgil e Uil, che confermano lo sciopero previsto per venerdì: “Nessun accordo è stato raggiunto con il Governo regionale e nessun protocollo d’intesa è stato firmato. Domani Uil e Cgil, come già stabilito, scenderanno in piazza per scioperare e per difendere i diritti dei dipendenti regionali“.
Ad affermarlo sono Enzo Tango e Luca Crimi, per la segreteria della Uil Fpl, e Michele Palazzotto e Enzo Abbinanti, per la segreteria generale della Fp Cgil, che hanno poi aggiunto: “E’ necessario trovare soluzioni concrete per i lavoratori della pubblica amministrazione. Chiediamo anche la riforma della Legge 10 del 2000 al fine di riorganizzare la macchina burocratica e consentire una giusta professionalità ai dipendenti. Sino ad oggi abbiamo ascoltato solo proclami e false promesse. Non possiamo rimanere schiacciati dalle contraddizioni interne di questo governo. Manteniamo, quindi, le iniziative di lotta già programmate ma confermiamo la nostra volontà a portare avanti un confronto utile al fine di tutelare tutti i dipendenti”.
Dall’altro Cisl e i sindacati autonomi, che hanno deciso di sospendere lo sciopero, firmando, dopo 6 ore di consiglio, una sorta di armistizio che prevede il via all’adeguamento dei regionali con gli statali ma anche al rinnovo dei contratti fermi al 2006.