CATANIA – Grandi disagi quelli che stanno subendo in questo momento gli abitanti del quartiere San Giovanni Galermo, in provincia di Catania.
In giorni di forte caldo come quelli che si stanno vivendo nella provincia etnea, la mancanza di acqua nelle abitazioni sta mettendo a dura prova la gente.
Esattamente dalla giornata di ieri, una parte dei sangiovannesi si è ritrovata improvvisamente senza alcuna possibilità di svolgere azioni quotidiane di primaria importanza, quali per esempio una semplice doccia o lavare i vestiti.
Un problema che non sembrerebbe intravedere al momento una soluzione, portando allo stremo i cittadini delle aree interessate. C’è chi addirittura è giunto alla decisione di lavare le mani con le confezioni di acqua potabile. Questo è uno dei vari casi che fa comprendere le difficili condizioni, ma anche preoccupanti, se si considera il delicato periodo che si sta attraversando dove, per fronteggiare il rischio di nuovi contagi, al primo posto vanno l’igiene e la pulizia, al momento dunque impossibili da rispettare.
Sulla vicenda abbiamo raccolto la testimonianza di un cittadino della zona che ha raccontato quanto sta vivendo sulla propria pelle: “È veramente scandaloso lasciare intere zone di un quartiere senza acqua per oltre due giorni. Siamo al limite della sopportazione dovendo quotidianamente andare a prendere dei contenitori di acqua da amici di altre zone, più fortunati di noi poiché dispongono di una fornitura idrica regolare. Arriva solo un filo di acqua nella tarda notte, non sufficiente ai fini del riempimento delle vasche di raccolta. La cosa che non si capisce è il perché in altre zone, sempre servite dall’ACOSET, l’acqua arriva. Mi auguro che chi di dovere, compresa la magistratura, possa accertare eventuali negligenze e/o responsabilità nell’omissione di un servizio essenziale come quello della fornitura idrica“.
Su tale fronte, è intervenuto ai microfoni di NewSicilia.it anche il presidente del IV Municipio Erio Buceti: “C’è stato un guasto alla tubazione che la società sta tentando di risolvere. Trattandosi di fornitura di un servizio primario è necessario che la società preposta si attivi con immediatezza. Stanno lavorando, ci auguriamo che in massimo 24 ore il tutto venga risolto”.
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