Estate 2020: alla scoperta dei borghi Siciliani e dei segreti dell’Isola

Estate 2020: alla scoperta dei borghi Siciliani e dei segreti dell’Isola

MESSINA – La strana estate 2020 è ormai alle porte e questa, più di qualsiasi altra, sarà di certo diversa in ogni sua sfaccettatura. La crisi da cui l’Italia sta provando a uscire si è abbattuta violentemente sulle tasche degli italiani e di tutti i cittadini europei, provocando un grande danno al settore turistico. Ma se c’è una cosa che i siciliani soprattutto sanno fare, è quella di rialzarsi e andare avanti magari iniziando un percorso del tutto nuovo e diverso.

Questo momento può rappresentare un’ottima occasione per scoprire le incredibili bellezze che la Sicilia e le isole minori offrono: borghi, quartieri marinari e cittadine antiche rappresentano la ricchezza e il tesoro che gli stessi siciliani potranno visitare quest’estate alla scoperta delle proprie radici.

La redazione di NewSicilia.it accompagnerà i lettori e gli appassionati di viaggi in questa gita lunga tutta un’estate, raccontando la storia, l’architettura, le leggende della Sicilia più antica e meno nota, magari attraverso la voce di coloro che quelle storie le hanno vissute.

Il primo tour parte da Rometta, borgo siciliano della provincia di Messina dove è possibile percepire le diverse dominazioni che per secoli si sono susseguite sull’Isola: greci, romani, arabi e normanni hanno lasciato un segno indelebile sul territorio. Posizionato su una collina, un tempo utilizzato come avamposto militare, oggi da Rometta si gode a pieno della vista del Golfo di Milazzo e di un panorama mozzafiato.

Le Grotte Saracene rappresentano un vero e proprio fiore all’occhiello del paese. Portate alla luce recentemente grazie agli scavi, sono di fatto delle costruzioni rupestri scavate nella roccia. Alcuni decori presenti sulle pareti delle insenature fanno pensare che in realtà le grotte potrebbero risalire a un periodo precedente a quello dei saraceni. Il centro storico, il passaggio da Porta Milazzo, la chiesa bizantina e la chiesa Madre sono delle tappe da non perdere per godere della bellezza del borgo, come fosse una passeggiata in un’altra epoca. Questo è anche il giro promosso dal “Comitato Sicilia Turistica” che a partire da questo fine settimana si offre di promuovere il territorio siciliano e di fare conoscere le bellezze storiche che lo caratterizzano.

Finito il giro di Rometta, non resta che prendere la macchina e spostarsi a Tindari, borgo del comune di Patti, a un’ora di macchina da quello appena visto. Anche qua le cose da visitare sono numerose: il Santuario della Madonna di Tindari, il Teatro Greco e la spiaggia di Marinello con delle caratteristiche fisiche uniche.

Il Santuario della Madonna di Tindari si trova sul punto più alto della città, dove sorgeva l’acropoli. All’interno del luogo di culto è possibile ammirare la particolare statua della Madonna Nera attorno alla quale prendono vita numerose storie e leggende. Una di queste racconta del viaggio che portò la scultura della Madonna, realizzata interamente in legno di cedro, sulle nostre coste. Durante l’Impero bizantino, nel secolo 8° e 9°, il culto religioso e le immagini sacre vennero violentemente contrastate. La lotta iconoclasta cominciò con le disposizioni prese nel 726 dall’imperatore Leone III Isaurico. Per questo motivo la statua venne nascosta in un’imbarcazione per essere protetta. Durante il viaggio, la nave su cui si trovava la statua della Madonna venne colta da un’improvvisa tempesta che costrinse i marinai a cercare un rifugio, trovato nella Baia di Tindari. Prima di ripartire i naviganti pensarono di alleggerire il carico e la teca con la Madonna venne lasciata sulla costa del borgo. Gli abitanti allora decisero di portarla nel luogo più bello della città dove esisteva già una comunità cristiana.

Il Teatro Greco di Tindari risale al V secolo avanti Cristo e fu costruito dai greci per poi essere rimodernato dai romani che lo trasformarono in anfiteatro per i giochi dei gladiatori.

Dopo quest’ultimo giro non resta che godersi un po’ la natura e dirigersi verso la Baia di Tindari o spiaggia di Marinello, caratterizzata da alcuni laghetti naturali che si sono formati col passare del tempo. Il luogo adatto per concludere il tour lasciandosi andare al relax. La peculiarità della laguna è il suo essere cangiante in base al soffiare del vento e al moto delle maree, che modificano la lingua di sabbia che dà vita a un confine naturale tra lago e mare.

La gita tra i borghi e i meravigliosi luoghi siciliani è appena iniziata e proseguirà alla scoperta degli eventi, dei sapori e della natura che solo un posto come la Sicilia può offrire, per tutta l’estate ogni domenica mattina.

Fonte foto: Ambir Tolang da Pixabay