PALERMO – È stato condannato a otto anni di reclusione Antonino Graviano, figlio di un cugino dei boss stragisti di Brancaccio.
A emettere la sentenza il giudice per l’udienza preliminare di Palermo, Fabio Pilato.
L’uomo, di 40 anni, è stato accusato di tentata estorsione e detenzione di arma clandestina: era stato arrestato in flagranza di reato lo scorso anno, dopo essersi recato in un cantiere edile per chiedere il pizzo.
A far scattare le manette ai polsi di Graviano è stata la denuncia presentata dalla vittima del tentativo di estorsione. In seguito all’arresto, nel corso della perquisizione domiciliare, era stata scoperta e sequestrata una pistola con la matricola abrasa.
Il 40enne ha precedenti per ricettazione, rapina e furto.
Lungo il curriculum mafioso della famiglia criminale: il padre Francesco è figlio di un fratello di Michele Graviano, ucciso nel 1982, padre di Giuseppe e Filippo, condannati all’ergastolo fra l’altro per le stragi del ’92-’93 e per l’omicidio di don Pino Puglisi, oltre che di Benedetto e Nunzia Graviano, entrambi condannati per mafia.
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