Calcio Catania, un connubio tra amore e storia: i volti noti della città svelano le loro emozioni – VIDEO

Calcio Catania, un connubio tra amore e storia: i volti noti della città svelano le loro emozioni – VIDEO

CATANIA – Una storia d’amore e di passione iniziata nel lontano 24 settembre 1946, quella del Calcio Catania, che continua a far emozionare. Due colori, il rosso e l’azzurro, dietro cui si celano vittorie e sconfitte, lacrime di gioia e di dolore. Ricordi di un passato che sembra non tramontare mai.

Mentre il tempo avanza, il sentimento resta. Niente è in grado di cancellare quanto scolpito nel cuore di ogni catanese, di ogni tifoso. Non si tratta soltanto di un semplice sport, ma anche di tradizione e di spirito di condivisione tra gli abitanti della città ai piedi dell’Etna.

Se gli spalti dello Stadio “Angelo Massimino” potessero raccontare quanto vissuto finora, probabilmente non ci sarebbero sufficienti parole per descriverlo. Verosimilmente, persino quando regna il silenzio e le tribune e il campo sono vuoti, si possono udire i cori delle Curve.

Le domeniche in quel “magico posto”, per molti, sono un capitolo di vita indimenticabile, tramandato da generazione in generazione. Pagine che capita di rileggere, magari pensando a un proprio caro che non c’è più. In ogni caso rivolgendosi a intensi momenti condivisi con amici, familiari e colleghi.

Tra alti e bassi, il club etneo prosegue il proprio cammino all’insegna del cosiddetto “Melior de cinere surgo”. Rinascere più forte dalle proprie ceneri. Cadere e rialzarsi una volta in più. È questo lo spirito del Calcio Catania, con lo stemma del liotro, l’elefante simbolo della città.

È ciò che si sta cercando di mettere in atto anche adesso, in un momento dove la società rossazzurra è in grave difficoltà. Il rischio del fallimento è la maggiore preoccupazione attuale per tutti coloro che hanno a cuore la matricola 11700.

Eppure un velo di ottimismo si intravede. In tanti sperano e credono che ci sia una possibilità di salvare un patrimonio cittadino. Nello specifico, speranza e ottimismo sembrano ricadere sulla nascente società per azioni S.I.G.I., pronta a rilevare la società e darle ancora una speranza di sopravvivenza.

Proprio in questi momenti emerge dai catanesi, ancora più intensamente, l’amore per la maglia e la voglia di lottare e vincere. In tale situazione si è reso necessario un approfondimento, per capire cosa provano coloro che hanno vissuto e vivono a fondo l’esperienza rossazzurra.

La capacità di emozionarsi e mettere a nudo i propri sentimenti è quanto traspare dai tifosi “storici” del Calcio Catania. Ai microfoni di NewSicilia.it si sono susseguite le dichiarazioni – alcune accompagnate dai video – di volti noti, dallo spessore non solo locale e regionale ma anche nazionale.

È questo il caso di Salvo La Rosa, famoso giornalista e conduttore televisivo, che afferma: “Le mie emozioni sono le stesse di tutti i tifosi che amano il Catania. Ci si augura che si possa salvare e che possa continuare a vivere perché la situazione attuale mi sembra davvero molto problematica. Sono ore certamente delicate e mi auguro che si arrivi a una soluzione positiva. Sto seguendo anche questa nuova cordata formata da persone che conosco, quasi tutte. Spero che alla fine ci sia un risvolto positivo perché questa è una squadra storica, che ha vissuto momenti bellissimi e che adesso si trova in una situazione molto delicata. Catania non merita certamente la Lega Pro. Il fallimento sarebbe un fallimento per tutti. Non so quale sia la soluzione migliore in questo momento ma bisogna salvare la matricola e la categoria. Speriamo che ci sia la volontà di chiudere positivamente questa trattativa, o se ce ne fossero altre, questo non lo so, però mi auguro che il Catania si possa salvare e riprendere a giocare, tornando a quelle categorie consone alla città e ai tifosi, che sono sempre molto appassionati e legati alla squadra. La seguono ovunque e anche in passato l’hanno seguita in situazioni drammatiche. Io le ricordo tutte sia come tifoso che come giornalista”.

L’ex mezzala storica del Catania, Damiano Morra: “Leggo queste brutte notizie. Spero che la cordata possa in qualche maniera porre rimedio a una situazione drammatica. Io con tutto il cuore mi auguro che riescano a salvare la matricola e che si possa andare avanti, in qualche maniera con i giovani e con altri progetti. L’importante è che questo gruppo riesca veramente a far qualcosa di positivo rispetto a tante chiacchiere che sono state fatte. Ho una moglie catanese e dei figli catanesi, ho passato la mia vita nove anni a Catania, e sono ancora oggi il giocatore con maggiori presenze nella storia del Calcio Catania. Quando sento che tutto questo un giorno potrebbe finire mi fa male il cuore. Anche quassù, quando qualsiasi persona si azzarda in qualche maniera a parlare la rimprovero. Per me il Catania è una cosa che ho nel cuore, nessuno mai potrà togliermela. Ripeto, l’importante è che si vada avanti e non venga cancellata tutta la storia meravigliosa di una città e di una tifoseria. Mi sembra impossibile che possa succedere però nel calcio queste cose accadono. Spero solo che questo progetto possa andare in porto. In questi momenti mi viene da pensare al mio grande presidente Angelo Massimino. Mi va lì il pensiero per tutti i sacrifici, tutto quello che quella persona aveva fatto per il Calcio Catania. Era veramente una persona che ci teneva quindi, al di là di tutte le chiacchiere, spero solo che tutto questo possa continuare. Quello di dare spazio ai giovani sarebbe un bel progetto, un misto tra giovani e gente d’esperienza. Ma per cominciarlo spero ci siano altri imprenditori che diano una mano e che possano far tornare la squadra dove le compete. Non è la Serie C, nemmeno la Serie B ma ben altro, quindi la Serie A, questo è poco ma sicuro. Un passo alla volta. Adesso si spera solo che dal 25 escano buone notizie. Il mio è un malessere che però spero possa passare presto. Credo che ci sono tante persone che parlano, tanti commenti, ognuno dice la sua ma c’è solo una cosa da fare, sperare in silenzio. Perché poi alla fine chi vuole fare qualcosa per il Catania non c’è bisogno che alzi tanto la voce, va lì e la fa. Dire altre cose no. Io aspetto con fiducia che si possa andare avanti”.

L’ex centrocampista rossazzurro, Davide Baiocco: “Il Catania non è fallito, non è una frase fatta. Quindi se non è fallito vuol dire che ci sono ancora possibilità. La mia aspettativa è sempre quella di vedere la squadra dove merita e, anzi, già vedo dove merita. Spero che riesca a trovare delle persone che vogliano programmare qualcosa di interessante a lunga scadenza. Poter lavorare seriamente, non solo per riportare il Catania in Serie A, ma poter costruire qualcosa di importante in questa terra e in questa città. Io vivo a Catania quindi i miei sentimenti sono importanti. Il Calcio Catania non è solo la squadra, ma è anche la società, la città e i tifosi. Tutto un insieme di cose che dovrebbero in realtà essere unite. Bisogna creare, secondo me, le giuste aspettative e le giuste emozioni. Coltivare la possibilità e la fiducia, non pensare sempre al negativo. Il mio sentimento, nei confronti di Catania e di tutte le componenti del Calcio Catania, è fatto di affetto, di emozioni positive, di stima e di gratitudine per quello che mi ha dato. Un sentimento che rimane nel tempo”.

Il rappresentante del CONI, Orazio Arancio: “Sensazioni e sentimenti un po’ combattuti. La paura che si possa penalizzare la matricola, quindi 75 anni di storia del calcio catanese. Se dovesse succedere c’è da pensare che certe volte bisogna cadere per potersi rialzare nelle migliori condizioni possibili. Ora sono contento che ci sia questa cordata e spero che prenda in mano tutto. Conosco molto bene Fabio Pagliara e Maurizio Pellegrino, sono persone serie. Anche i nomi degli imprenditori che ho letto sono abbastanza affidabili e amanti del Calcio Catania, quindi potrebbe essere un’ottima soluzione. Sono un po’ dispiaciuto per com’è andata tutta la vicenda e per come, negli ultimi anni, il Catania sia passato dai successi in campo a una storia che ha colpito, non solo la società stessa ma anche la città. Perché alla fine è lei che paga le conseguenze nell’immaginario collettivo. Non critico nessuno ma in ambito sportivo dispiace. Apprezzo il gesto di questi imprenditori che si stanno impegnando per salvare la matricola. È un momento difficile per tutti. Sono talmente contento di questo nuovo gruppo che ho chiamato Fabio e Maurizio e ho dato la mia disponibilità. Un contributo sia come rappresentante del CONI, sia come uomo di sport e catanese. Mi sono subito messo a disposizione e lo sarò ancora, quindi se loro dovessero avere bisogno ci sono, ovviamente a titolo gratuito. Cerco di fare la mia parte per salvare un pezzo di storia che mi appartiene. Ricordo quando andavo con mio padre allo stadio all’età di 4-5 anni. Una volta si andava a tifare per la propria squadra, invece oggi purtroppo alcuni tifosi hanno perso di mira l’obiettivo e vanno allo stadio per tifare contro. Una cosa è andare a vedere la tua squadra e tifare per lei, un’altra è andare allo stadio e, a prescindere dal risultato, anche quando stai vincendo insultare gli altri. Un problema di cultura sportiva che dovremo prima o poi attenzionare. Educare i tifosi allo spirito sportivo. Si può perdere e si può vincere ma l’importante è che ci si diverta sempre e che si vada in campo. Il calcio è un gioco e deve rimanere tale, ma molto spesso questo concetto si dimentica. Se il Catania dovesse finire nelle mani di questa gente che conosce il valore dello sport, sono sicuro che si potrebbe prospettare un futuro roseo. Riprendiamo quello che ci merita e che abbiamo mostrato di meritare nel tempo”.

Grande tifoso e storico sponsor del Catania, Salvo Stivala: “Da tifoso grande delusione per una squadra che ha dato tante soddisfazioni. Arrivare a questo punto mette rabbia. Probabilmente sono state prese decisioni sbagliate in questi ultimi anni e quindi questi sono i risultati di una non attenta decisione. Leggendo i giornali pare che gli imprenditori siano validi, però non so se è una pentola che possa bollire. C’è molta incertezza e mi sembra una situazione di fantasia. Non saprei neanche esprimermi in questo senso. Non sono interessato a collaborare in termini di sponsor con la nuova società. Ho sempre sostenuto il Calcio Catania dall’esterno come sponsor e sono stato vicino nei momenti più difficili come sportivo legato alla maglia. Nel periodo del cavalier Massimino sono stato anche dirigente addetto all’arbitro per sei anni. Andavo in panchina, ho sofferto tante situazioni e ho gioito di altre. Ricordo quando mi trovavo a Roma ai tempi di quella famosissima finale in cui il Catania andò per la prima volta, dopo tantissimi anni, in Serie A. Già da allora io ero dirigente Alfa Romeo e gestivo la succursale di Catania. Già in quei periodi ero sponsor del Calcio Catania, ci ho sempre creduto. I ritorni commerciali non credo si possano definire. Io rappresento due marchi di nicchia, e anche se qualche ritorno dovesse esserci sarebbe una cosa molto superficiale. I miei marchi non sono marchi di volumi. Rivolgendomi a questi coraggiosissimi imprenditori che stanno portando avanti la cordata, conosco molto bene coloro sono in prima linea: Pagliara e Pellegrino, ma anche qualche altro. Posso dire solamente a loro di incrociare le dita e in bocca al lupo. Anche se, come detto prima, la vedo difficile. In ogni caso l’augurio è di portare avanti questo progetto”.