CATANIA – Anche gli spacciatori di droga hanno i loro “cinofili”: lo hanno scoperto ieri gli agenti del commissariato Librino che hanno arrestato i fratelli Mario e Fabio Salvatore Poidomani, rispettivamente di 26 e 23 anni, per il reato di detenzione a fini di spaccio di cocaina e crack.
L’altro, inconsapevole, protagonista della vicenda è Totò, un grazioso cane di razza Jack Russell di proprietà dei due arrestati che veniva utilizzato nella duplice veste di vedetta e di custode dello stupefacente che veniva nascosto nei pressi della sua cuccia che era stata abusivamente costruita sulla pubblica via.
Il cane Totò, oltre a quella di vivere in un alloggio abusivo, aveva anche la sfortuna di appartenere a due persone che lo mantenevano in pessime condizioni, senza cibo e ristretto in un ambiente angusto, cosa che è costata ai due fratelli Poidomani una denuncia per invasione di terreni pubblici e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura.
Ma il suo lavoro, Totò, lo faceva bene: gli agenti, infatti, nel corso dell’appostamento effettuato nel cuore del Villaggio Sant’Agata, hanno visto ben due spacciatori avvicinarsi all’animale che, al cenno dei suoi padroni, permetteva loro di avvicinarsi, senza abbaiare, a quel tombino utilizzato come deposito estemporaneo dello stupefacente, ora per depositare la droga, ora per prelevarla.
Quand’hanno avuto un quadro completo della situazione, i poliziotti sono intervenuti e hanno bloccato tutti.
I fratelli sono finiti in manette, i due spacciatori sono stati denunciati all’autorità Giudiziaria e una quinta persona – che aveva il ruolo di vedetta – ha sùbito la medesima sorte.
Uno dei denunciati, però, ha tentato di eludere l’intervento dei poliziotti, rifiutandosi di fornire, una volta bloccato, le proprie generalità: dovrà rispondere all’autorità Giudiziaria di resistenza e rifiuto di fornire le proprie generalità a Pubblico Ufficiale.
Grazie all’intervento della Squadra Cinofili della Polizia di Stato e col contributo dei vigili del fuoco chiamati per l’ispezione del tombino-deposito, 62 dosi di cocaina e crack sono state sequestrate, così com’è stato sequestrato lo scooter utilizzato, ovviamente senza avere la patente per farlo, da uno degli spacciatori che lo aveva avuto in prestito da un altro pregiudicato (agli arresti domiciliari) al quale detto veicolo era stato sequestrato e affidato in giudiziale custodia.
Pertanto, è scattata anche per quest’ultimo soggetto la denuncia penale per omessa custodia, oltre alle sanzioni previste dal Codice della Strada per la guida senza patente a carico dello spacciatore che lo conduceva illegalmente.
È andata meglio al povero Totò che è stato tolto dalla cuccia abusiva e affidato a chi se ne prenderà amorevoli cure.