Nella sezione Prevenzione e trattamento, il Ministero della Salute ha risposto alle domande degli italiani, soprattutto riguardanti la “Fase 2” di gestione dell’emergenza Coronavirus. Si tenta, infatti, di dare risposte certe e precise, per evitare una ricaduta. Innanzitutto, certo è che non esiste ancora un vaccino per il Covid-19 e per realizzarne uno ad hoc è necessario attendere i tempi canonici che variano da 12 a 18 mesi minimo. Una prima categoria di quesiti riguarda proprio questa tematica:
- Sono protetto da Covid-19 se quest’anno ho fatto il vaccino antinfluenzale?
L’influenza e il virus che causa Covid-19 sono due virus diversi e il vaccino contro l’influenza stagionale non protegge da Covid-19. La vaccinazione anti-influenzale è fortemente raccomandata perché rende la diagnosi differenziale (cioè la distinzione tra le due infezioni), più facile e più rapida, portando più precocemente all’isolamento di eventuali casi di Coronavirus. - Il vaccino contro la tubercolosi (TBC) è protettivo nei confronti di Covid-19?
Allo stato attuale non esistono evidenze scientifiche che il vaccino contro la tubercolosi (TBC), possa fornire protezione contro il nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2). Questo vaccino resta indicato in particolari categorie di popolazione a rischio per queste infezioni. - È necessario continuare con le normali attività di vaccinazione previste dal calendario vaccinale?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è essenziale mantenere gli appuntamenti vaccinali, soprattutto per le vaccinazioni di routine. Durante gli appuntamenti vaccinali, si raccomanda di osservare le misure di prevenzione per Covid-19.
Molte domande, poi, riguardano le modalità di trattare il virus e eventuali metodi di prevenzione per evitarne la trasmissione:
- Cosa posso fare per proteggermi?
Mantieniti informato sulla diffusione della pandemia, disponibile sul sito dell’OMS e sul sito del ministero. Ecco le misure da adottare:
- Lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani
– Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute e evitare abbracci e strette di mano;
– Mantenere, nei contatti sociali, una distanza interpersonale di almeno un metro;
– Praticare l’igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
– Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
– Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
– Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
– Non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
– Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
– Utilizzare protezioni delle vie respiratorie come misura aggiuntiva alle altre misure di protezione individuale igienico-sanitarie. - Cosa bisogna fare se si presentano febbre, tosse o difficoltà respiratorie e si sospetta di essere stato in stretto contatto con una persona affetta da malattia respiratoria Covid-19?
Restare in casa, non recarsi al Pronto Soccorso o presso gli studi medici ma chiamare al telefono il medico di famiglia, il pediatra o la guardia medica. Oppure chiamare il numero verde regionale. Utilizzare i numeri di emergenza 112/118 solo in caso di peggioramento dei sintomi o difficoltà respiratoria. - Il virus si trasmette per via alimentare?
Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto tra alimenti crudi e cotti. È sicuro bere l’acqua del rubinetto, infatti le pratiche di depurazione sono efficaci nell’abbattimento dei virus, insieme a condizioni ambientali che compromettono la vitalità dei virus (temperatura, luce solare, livelli di pH elevati) ed alla fase finale di disinfezione (Fonte: ISS). - Devo indossare una mascherina per proteggermi?
A partire dal 4 maggio 2020, ai fini del contenimento della diffusione del virus Covid-19, è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ed i soggetti che interagiscono con i predetti. Inoltre, alcune Regioni (come ad esempio Toscana, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Calabria e la Provincia autonoma di Bolzano) hanno disposto mediante specifiche Ordinanze regionali l’obbligo di coprire naso e bocca ogniqualvolta ci si rechi fuori dall’abitazione. In comunità possono essere utilizzate, mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso. L’utilizzo delle mascherine di comunità si aggiunge alle altre misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio (come il distanziamento fisico e l’igiene costante e accurata delle mani) che restano invariate e prioritarie. Non è utile indossare più mascherine chirurgiche sovrapposte. L’uso razionale delle mascherine chirurgiche è importante per evitare inutili sprechi di risorse preziose.
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