CALTAGIRONE – Migliorano le condizioni di monsignor Calogero Peri, vescovo della Diocesi di Caltagirone, in provincia di Catania, ricoverato all’ospedale “Gravina” dopo essere risultato positivo al test per il Covid-19.
“Il presule è sereno – dichiara il direttore dell’UOC di Malattie Infettive, Salvatore Bonfante -. Le sue condizioni cliniche sono buone. Anche il quadro radiologico e gli indici di flogosi indicano un chiaro miglioramento. Inoltre, respira autonomamente senza apporto di ossigeno“.
La notizia del contagio era stata data lo scorso 3 aprile attraverso una nota nella quale si precisava che “le condizioni di salute di mons. Peri” erano “stabili“. Da allora, davvero tanti sono stati i messaggi augurali e di affetto, con l’assicurazione delle preghiere, giunti al vescovo anche e principalmente attraverso i social.
Il vicario generale della Diocesi don Gianni Zavattieri precisa: “Dall’iniziale apprensione per le sue condizioni, la situazione complessiva del vescovo si è rapidamente evoluta nella direzione di un lento costante miglioramento, che tuttavia richiede una assidua vigilanza sul decorso che si prevede non breve. Occorre perciò continuare a essergli vicini con l’affetto e la preghiera, che sono sempre ‘farmaci miracolosi‘ nei momenti di difficoltà. Molti come lui in questo periodo stanno attraversando, insieme alle loro famiglie, tunnel di sofferenze fisiche e morali drammatiche, e molti anche traumi luttuosi. La discrezione, la pazienza e l’obbedienza esistenziale sono oggi virtù umane e cristiane sommamente necessarie“.
Il vescovo, attraverso la chat del clero diocesano, ha raggiunto i sacerdoti e i diaconi con un messaggio: “Carissimi, i miglioramenti ci sono ma bisogna avere pazienza e sapere aspettare che a poco a poco la salute ritorni. Grazie del vostro affetto e della vostra preghiera che ricambio a ognuno personalmente. Vi abbraccio e continuiamo a pregare e sperare. Cercate di non ammalarvi, non è una passeggiata“.
Il giorno di Pasqua mons. Peri aveva scritto un messaggio augurale ai sacerdoti e ai fedeli della Diocesi: “Lasciamo, lasciate che quest’anno la Pasqua ce la consegni Dio così come l’ha pensata per me e per te, come l’ha preparata e confezionata per tutti, inedita e misteriosa, forse senza sconti e privilegi per nessuno. Quest’anno ho capito che ci ha messo dentro di più, ha alzato la posta e il gioco. Ha pensato proprio a tutti e a tutto, senza distinzioni. Si è fatto un bel giro, per farci stare fermi e muoversi soltanto Lui“.
Nel frattempo, trascorsi i 14 giorni previsti, i suoi collaboratori hanno concluso l’isolamento in via preventiva.
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