RAGUSA – Dopo l’emanazione dei recenti D.P.C.M. e dei D.L., la Guardia di Finanza del comando provinciale di Ragusa, nell’ultimo periodo, ha orientato l’attività dei dipendenti Reparti verso il rafforzamento del controllo sul territorio per verificare il rispetto delle misure di contenimento del contagio del Coronavirus.
Pertanto, anche sulla base delle segnalazioni ricevute al numero di pubblica utilità “117”, sono stati effettuati numerosi controlli finalizzati a reprimere le condotte fraudolente e le pratiche sleali di chi, approfittando dell’attuale emergenza sanitaria, pone in essere manovre speculative sui prezzi dei beni più richiesti, ovvero introduce sul mercato prodotti con etichette e indicazioni ingannevoli e/o insicuri. Purtroppo, continuano a registrarsi tali condotte illecite come pratica diffusa e a farne le spese sono sempre i consumatori finali che necessitano dei dispositivi di protezione individuale e dei prodotti igienizzanti, al fine, appunto, di tutelarsi e limitare la rapida corsa dell’epidemia in atto.
E in questa assidua azione di contrasto portata avanti dalle Fiamme Gialle iblee, i militari della compagnia di Vittoria hanno ancora una volta constatato delle criticità. Infatti, a seguito di un incisivo monitoraggio del tessuto economico locale, l’attenzione è stata focalizzata su un’attività commerciale che si occupa anche di vendita al dettaglio di articoli igienico-sanitari, operante in tre diversi punti vendita, dislocati nei comuni di Vittoria e Comiso.
Gli interventi, tesi a controllare i prezzi praticati sui beni essenziali, hanno portato alla denuncia alla Procura della Repubblica del Tribunale di Ragusa del titolare di una società ipparina, per violazione dell’art. 501 bis del codice penale “manovre speculative su merci”, che punisce tale comportamento con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 516 euro a 25.822 euro. In tale contesto, sono stati, quindi, sottoposti a sequestro circa 550 litri di alcol confezionati in oltre 780 flaconi, pronti ad essere venduti a un prezzo elevato, applicando un ricarico esponenziale rispetto al costo di acquisto. In particolare, dagli accertamenti eseguiti dai finanzieri, è emerso che il prodotto in parola veniva venduto a un prezzo di 5 euro al litro, applicando così un ricarico di ben oltre il 330% rispetto al prezzo di acquisto.
Continuano senza sosta le attività ispettive delle Fiamme Gialle iblee, svolte in concomitanza delle misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, che hanno come obiettivo il contrasto ai comportamenti illeciti e alle manovre speculative sui prezzi, mirando a garantire l’equilibrio del mercato e l’effettivo sostegno alla popolazione in un momento di forte difficoltà.
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