Cavallo di ritorno: rubavano mezzi e li restituivano dietro compenso. 10 arresti

Cavallo di ritorno: rubavano mezzi e li restituivano dietro compenso. 10 arresti

PALERMO – Fermata una banda di criminali del capoluogo siciliano che rubava moto e scooter per poi incassare denaro al momento della restituzione, soprattutto nel parcheggio del centro commerciale “La Torre”. Un tipo di reato conosciuto come “cavallo di ritorno”.

Il gip Nicola Aiello, su richiesta della Procura della Repubblica, ha fatto eseguire nella mattinata di oggi dai carabinieri di Palermo ben 10 misure cautelari, di cui sette in carcere e tre ai domiciliari, che hanno messo k.o. l’intera banda composta da soli palermitani.

. In carcere sono finiti: Michele Cannariato, 34 anni, Maurizio Cannariato, 45 anni, Salvatore Cannariato, 43 anni, Cristian Cannariato, 25 anni, Felice Settegrana, 24 anni, e Marcello Coglitore di 28 anni, mentre una settimana persona risulta ricercata.

Ai domiciliari finiscono, invece, Mirko Cannariato, 19 anni, Salvatore Bonura, 26 anni, e Danilo Belli di 23 anni.

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Le indagini, condotte tra novembre 2013 e marzo 2014, hanno smontato un sistema in cui il metodo seguito era quello del furto aggravato, ricettazione ed estorsione. Alcuni di loro sono anche accusati di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti.

Durante la maxi operazione sono stati inoltre recuperati 14 ciclomotori non riconsegnati e documentati circa cinquanta episodi di spaccio di droga.

“Dall’analisi congiunta delle denunce dei furti dei motocicli e dei successivi rinvenimenti – spesso incredibilmente tempestivi affermano gli investigatori – si comprendeva inequivocabilmente come le vittime dei furti, oltre ad essere state derubate, si ritrovassero coinvolte in un vortice di eventi, puntualmente culminante nella restituzione del veicolo in seguito al pagamento di una somma di denaro, come confermato, non senza iniziali reticenze e timori, da molti proprietari dei veicoli rubati”.

Dalle indagini emergeva, dunque, come il “cavallo di ritorno” finisse per essere accettato con rassegnazione da chi subiva il furto di un veicolo. I carabinieri hanno stimato che gli indagati, tutti nullafacenti, riuscissero a ricavare dalle attività illecite circa 2.000 euro al giorno.