Catania, Cgil: “È urgente un reddito straordinario per le famiglie. Non possiamo considerare il Sud alla stregua del resto d’Italia”

Catania, Cgil: “È urgente un reddito straordinario per le famiglie. Non possiamo considerare il Sud alla stregua del resto d’Italia”

CATANIA – “Come Cgil abbiamo il dovere di aprire gli occhi al Governo e chiedere un reddito straordinario alle famiglie e ai singoli. Un reddito che serve subito. In una città del sud molto complessa come Catania, dove il lavoro sommerso è parte integrante dell’economia locale, i classici ammortizzatori sociali, gli aiuti alle imprese e alle partite Iva sono indispensabili ma purtroppo non bastano”, comunicano dalla Cgil di Catania.

“Ha ragione il ministro Provenzano quando dice che il Meridione non può essere considerato alla stregua del resto d’Italia. I soldi in tasca servono a tutti gli italiani, compresi quelli che in questi anni non hanno lavorato con contratti decorosi. Sarebbe ancor meno decoroso lasciarli al loro destino. Il governo deve adottare misura coraggiose, anche ampliando o modulando diversamente il reddito di cittadinanza, affinché la disperazione non prenda il sopravvento. Non a caso il presidente della Repubblica Mattarella, nel suo ultimo discorso, ha fatto riferimento alla necessità di ‘ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi ormai fuori dalla realtà’, poiché ‘la solidarietà è anche nel comune interesse‘”.

“In questi giorni la sanità pubblica sta dimostrando quanto essa sia prioritaria per la tenuta della sicurezza dei singoli e della comunità. La Cgil lo sostiene da sempre. Ciò vale anche al sud, stando ai numeri, meno coinvolto dai contagi, ma stando alla realtà molto più fragile in termini di servizi sanitari. È qui che vanno investite subito le risorse, se necessario anche sottraendole ai privati. È necessario rimettere la persona al centro delle attenzioni delle istituzioni locali e centrali. I cittadini catanesi, o siciliani, e come loro qualunque altro cittadino del mondo, vanno considerati da chi governa e amministra, prima di tutto persone da riposizionare al primo posto degli interessi, guardando anche agli anziani e ai disabili, oggi ancora più soli“.



“Il monito di papa Francesco è valido anche per noi laici: siamo tutti sulla stessa barca, ricchi o poveri. Riscoprire la persona è la chiave per superare la grave crisi che già ha invaso le nostre vite”.

Immagine di repertorio