L’emergenza Coronavirus è evidente ed è un rischio che l’intero pianeta sta correndo tanto è vero che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che si tratta di pandemia.
In molti, però, sostengono che si tratti di una “semplice influenza” ma i casi registrati mostrano subito che non è affatto così. Tantissimi sono i pazienti che lottano tra la vita e la morte, i decessi in Italia e la velocità di diffusione del virus è veramente elevata.
È necessario, quindi, imparare a distinguere quando si è davanti a un caso di influenza e quando di Coronavirus. A renderci conto di quanto la situazione sia delicata sono i numeri, completamente differenti nelle due situazioni. Vediamo di che si tratta.
Analizzando il tasso di riproduzione, il numero medio di persone che verranno infettate per ogni persona che ha già contratto il Covid-19 varia da 2 a 2,5, mentre per l’influenza 1,3.
Differente anche il periodo di incubazione, cioè il numero di giorni dal contagio ai primi sintomi: nell’influenza da 1 a 4, nel caso di Coronavirus da 1 a 14.
Quello che più distanzia è il tasso di ospedalizzazione, la percentuale di persone contagiate che necessitano di cure ospedaliere: ben 19% per il Covid-19 contro il 2% per l’influenza. Incisivo anche il tasso di mortalità: il nuovo virus da 1 a 3,4% mentre la percentuale di decessi scende a 0,1% o meno nel caso di “semplice influenza“.
Occorre, quindi, tenere distinti i “due mondi” e trattare il Coronavirus con le dovute cautele, in primis rispettando i dettami governativi e imponendoci di rimanere a casa, per scongiurare ogni possibile contagio.