TRAPANI – Rientrata la rivolta nel carcere di Trapani: la situazione è tornata alla normalità, tra danni e polvere.
Dopo Agrigento e Palermo, ieri è stata la volta della Casa circondariale “Pietro Cerulli“, dove più di 200 detenuti, in segno di protesta contro la negazione dei colloqui con i familiari, in merito alle nuove indicazioni per l’emergenza Coronavirus, hanno distrutto mobili, suppellettili, divelto i cancelli, bruciato lenzuola e indumenti, danneggiando un intero reparto.
Una cinquantina di loro, armati di bastone e spranghe, hanno raggiunto il tetto della struttura.
Intervenuti due elicotteri, uno della polizia e uno dei carabinieri, il prefetto, il questore, i comandanti provinciali di carabinieri e finanza, sono riusciti a riportare la calma: non ci sono stati feriti, ma solo danneggiamenti.
L’area resterà comunque presidiata sin quando si riterrà necessario.
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