PALERMO – Proseguono i malumori e le proteste per quanto previsto dal nuovo DPCM all’interno degli istituti penitenziari italiani. Il nuovo decreto prevede infatti la sospensione della possibilità di effettuare e ricevere visite all’interno delle carceri italiane.
Questa mattina il direttore del carcere Pagliarelli di Palermo Francesca Vazzana e circa 200 agenti di Polizia penitenziaria hanno dovuto fronteggiare il caos dopo quanto accaduto già ieri all’Ucciardone e la sera prima all’interno dello stesso Pagliarelli.
Non l’hanno presa bene i detenuti delle carceri siciliane, che già erano insorti prima dell’ultimo e più stringente decreto entrato in vigore questa mattina, dopo la firma del Premier Giuseppe Conte, i quali in protesta sono riusciti a bloccare una guardia, rubargli una chiave e salire sui tetti della struttura. I reparti della Polizia penitenziaria in assetto antisommossa stanno cercando di riprendere il controllo del reparto ormai da ore in mano ai reclusi.
Alla base delle proteste le stesse ragioni che li avevano spinti nei due giorni precedenti a mettere “a ferro e fuoco” l’istituto penitenziario: i detenuti soffrono per la mancanza dei colloqui con i familiari e temono la diffusione del Coronavirus.
“Non possiamo fare nulla per eliminare la paura, è un fatto umano che riguarda tutti. La situazione sta comunque rientrando nella normalità”, così interviene il direttore Vazzana del carcere Pagliarelli.
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