CANICATTINI BAGNI – Nessuna perizia psichiatrica su Paolo Cugno, il 28enne condannato a 30 anni di reclusione per l’omicidio di Laura Petrolito, sua ex compagna e madre di suo figlio, che ai tempi dei fatti aveva pochi mesi. A rigettare la richiesta avanzata dal difensore di Petrolito sono stati i giudici della Corte d’Appello.
La giovane donna venne uccisa a coltellate durante la notte del 17 marzo del 2018. L’assassino, dopo aver inferto a Laura numerose coltellate, tentò di disfarsi del corpo, abbandonandolo in aperta campagna. I due avevano una figlia di qualche mese al momento dei fatti.
Fu il padre di lei a lanciare l’allarme, preoccupato per non essere riuscito a contattare la figlia. Da subito le indagini si diressero verso Cugno, che decise di procedere con il rito abbreviato per il processo di primo grado. Infatti era noto che i due non avessero una relazione idilliaca e, tra i possibili moventi, emerse quello della gelosia.
Durante questa fase processuale, il 28enne venne due volte sottoposto a perizia psichiatrica che mise alla luce che Paolo Cugno era capace di intendere e di volere, contrariamente da quanto avrebbe voluto dimostrare la difesa.
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