Cellulare nascosto in carcere, detenuti aggrediscono personale della Polizia Penitenziaria

Cellulare nascosto in carcere, detenuti aggrediscono personale della Polizia Penitenziaria

SAN CATALDO – La Casa Reclusione di San Cataldo sarebbe stata teatro di un’aggressione nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria.

A denunciare il fatto il SiNAPPe (Sindacato Nazionale Automono Polizia Penitenziaria).

Secondo una prima ricostruzione, all’interno della sezione del penitenziario, il personale di Polizia Penitenziaria durante una regolare attività di controllo, mentre si trovava in una camera con diversi detenuti, sarebbe stato aggredito senza una motivazione comprensibile.

Pare che tale azione sia stata determinata dal fatto che i detenuti lì ristretti avessero nascosto uno o più cellulari (peraltro la norma ne vieta l’uso). Per evitare che il personale lo/li trovasse, avrebbero inscenato l’aggressione colpendo gli agenti. Immediatamente, i poliziotti sarebbero riuscito a mettersi in salvo uscendo dalla stanza, dove gli stessi detenuti si erano attrezzati con mazze ricavate dai piedi dei tavolini di legno e mettendo suppellettili avanti i cancelli di usciti riuscendo a barricarsi all’interno.

Gli stessi detenuti, barricati dentro la stanza, utilizzando il cellulare nascosto, avrebbero inviato telefonate ai familiari e allertato le forze dell’ordine come se la Polizia Penitenziaria stesse operando un’azione di violenza nei loro confronti.



“In quest’ultimo periodo nel territorio nazionale cambia scena ma il film è sempre lo stesso dice Rosario Mario Di Prima, coordinatore regionale del SiNAPPe – I detenuti continuano ad aggredire la Polizia Penitenziaria senza giustificati motivi, ma sempre e solo per l’insofferenza alle regole disposte dall’Ordinamento Penitenziario e alla vita all’interno degli istituti di pena. Nella gran parte dei casi, l’azione di violenza è determinata per contrastare l’azione di controllo del personale, l’insofferenza alla regole e la contrapposizione allo Stato. Purtroppo oggi la violenza inaudita dei detenuti ha costretto il personale di Polizia Penitenziaria della Casa Reclusione di San Cataldo a ricorrere alle cure sanitarie al Pronto Soccorso, avendo riportato ‘trauma contusivi facciale, con tumefazione e ferita lacero-contusa con prognosi di sette giorni‘”.

“Non è il colore, la cittadinanza o il credo che fa la differenza – aggiunge Di Prima – ma i detenuti, per fortuna la minoranza, che dimostrano la loro insofferenza alle regole la sfogano con azioni di violenza. La situazione nella Casa Reclusione di San Cataldo, anche se gli organici sono in sofferenza rispetto alle reali necessità. Non è difficile e non si sono registrati, in passato, incresciosi fatti di aggressioni nei confronti della Polizia Penitenziaria come quello di oggi. Oggi gli aggressori hanno portato a termine un segno criminoso per tentare di occultare ed evitare il ritrovamento del telefonino, che è stato comunque sequestrato immediatamente dopo. Ancora una volta, la capacità, il forte attaccamento al lavoro e la matura abnegazione del personale di Polizia Penitenziaria dell’Istituto sancataldese, coordinati dal comandante di reparto oltre che con la presenza del direttore, pur operando in situazioni di gravi difficoltà è risuscito a evitare il peggio e a riportare la calma”.

Il SiNAPPe nel fare un plauso al personale di Polizia Penitenziaria di San Cataldo ha formulato gli auguri di pronta guarigione ai poliziotti che hanno dovuto fare ricorso alle cure sanitarie. 

Immagine di repertorio