Oggi è il giorno del dolore e della riflessione. A Mascalucia fra tanti palloncini colorati viene dato l’ultimo saluto alla piccola Nicole e contemporaneamente le polemiche, dalla Sicilia a Roma, non fanno un passo indietro. Anzi. C’è un turbinio di accuse fra medici e politici, fra medici e amministratori, fra presidenti e ministro, fra assessore e consiglieri.
In questi giorni ne abbiamo sentite tante. C’è stato lo scaricabarile delle responsabilità: i posti per le emergenze tutti occupati, l’ambulanza inadeguata, la minor distanza di Messina rispetto a Ragusa, la carenza di organici, le strutture ospedaliere inadeguate.
Di tutto questo è stata sicuramente vittima Nicole. Ma putroppo non è il primo caso di malasanità in Sicilia e non sarà l’ultimo.
I tagli alla sanità stanno generando l’inferno. La sanità trattata come la nettezza urbana o le infrastrutture ordinarie. E una neonata muore, per l’imperizia dei medici e per una politica che è solo parole, promesse, facce d’occasione.
La domanda è se esistono uomini capaci e di buona volontà in grado di cambiare le cose. Se sì, si faccia in fretta. Se no, prepariamoci all’ennesimo funerale e all’ennesima bara bianca, a famiglie lacerate dal dolore e a palloncini che volano in cielo trascinandosi esserini senza colpe.